Al via da martedì 9 settembre le perizie sui computer e nel cellulare di Andrea Fiorelli, il 59enne ex finanziere trovato morto il 22 agosto nella sua villa a Prisciano. In attesa anche dei risultati dei Ris e dell’autopsia.
Sin dall’inizio per chiarire le dinamiche della morte di Fiorelli gli inquirenti hanno lasciato spazio a qualsiasi ipotesi (omicidio, suicidio). La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario contro ignoti, coordimatp dal pm Raffaele Pesiri ma senza indagati. Ora si cercano nuove verità da smartphone e computer per dare qualche indizio in più e ricostruire gli ultimi giorni della vittima.
Nessuno, come detto, risulta ancora indagato. Il figlio Lorenzo, ha da sempre sostenuto l’ipotesi del suicidio, forte di alcuni sms ricevuti dal padre. Come sostenuto dai suoi legali le liti erano frequenti in casa ma “per motivi futili”, “nulla di rilevante”.
Il corpo dell’ex finanziere, dentro la station wagon nel garage con una profonda ferita mortale al collo e per terra una motosega, era stato trovato dal padre 94enne che abitava con lui. Fiorelli era divorziato non legalmente ma la sua famiglia vive in una villetta attigua.
Perizie scientifiche
Gli accertamenti scientifici, tecnici e investigativi sono iniziati e si sta cercando di dare qualche spiraglio di luce per chiarire i fatti. Il giallo resta in attesa di risposte anche dall’autopsia effettuata dai medici legali Massimo Lancia e Luca Tomassini ma i tempi per i risultati sono ancora lunghi. Ieri sono iniziate le perizie sugli apparecchi informatici sequestrati nella villetta. I legali Ravasio e Donzelli hanno nominato un perito di parte Marco Burchi che sta prendendo parte alla perizia che riguarda sia lo smartphone sia il pc.