Gli amici e i clienti più affezionati hanno anche voluto festeggiare insieme a lui questo ambizioso traguardo
Parafrasando il titolo di un celebre film, Giacomo Loreti si potrebbe definire ‘l’ultimo degli artigiani’: novant’anni compiuti, di cui settantatré passati nella sua storica bottega di calzolaio in via Gramsci 38, quella che una volta era via Principe Amedeo ed oggi è diventata la ‘via della Movida’.
Era il lontano 1952 quando Giacomo, dopo aver appreso il mestiere alla Casa della Ragazzo ed essersi specializzato dal mitico calzolaio Bruno Properzi, apriva i battenti nel cuore di Foligno: iniziava allora l’intramontabile regno della Regina Elisabetta, andava in onda il primo telegiornale italiano e a Milano veniva installata la prima cabina telefonica.
Oggi, nell’era della globalizzazione e dell’intelligenza artificiale, è ancora lì nella sua bottega, seduto al tavolo di lavoro, portando avanti un mestiere antichissimo, con una tradizione praticamente ininterrotta, che ha saputo resistere a tutte le trasformazioni economiche e sociali.
Tra le sue mani sono passate scarpe di tutte le mode, dal tacco a spillo degli anni ‘50 alle punte squadrate degli anni sessanta, passando per zeppe, gli stivaloni i mocassini e le attuali sneakers.
Il calzolaio dei guinness, ha rimesso a nuovo qualcosa come oltre trecentomila paia di scarpe, che a metterle una davanti all’altra, potrebbero coprire senza problemi in fila indiana l’intero tragitto tra Foligno e Bevagna.
Professionalità e puntualità nella consegna sono le sue caratteristiche, tanto da lavorare anche nei giorni di festa e oltre orario per rispettare gli impegni presi con i clienti: una precisione da orologiaio svizzero, tanto per restare in tema di artigianato.
E nonostante la società del consumismo, della grande distribuzione, del commercio on-line e delle produzioni low cost, la clientela non è mai calata, anzi c’è un costante aumento e una rinnovata attenzione alle riparazioni e al riutilizzo, anzi ora è quasi un fattore etico e un vezzo di moda.
Decenni passati con gli stessi attrezzi, ormai fedeli compagni di vita, al tempo stesso affinando continuamente tecniche per essere sempre al passo con l’evoluzione nella produzione delle calzature. A rimare sempre la stessa, l’etica del lavoro, la cortesia e l’affabilità, che ne hanno fatto un vero e proprio personaggio cittadino, amato e stimato da tutti, tanto che gli amici e i clienti più affezionati hanno anche voluto festeggiare insieme a lui il traguardo dei novant’anni: una festa semplice quanto sentita, dalle tinte rossonere, come quelle del Milan, altra intramontabile passione di Giacomo.
A fine mese lascerà il suo piccolo grande mondo, ma non chiuderà i battenti, sarà anzi un passaggio del testimone perché c’è già un giovane artigiano pronto a prendere le redini della storica bottega per proseguire verso il futuro. Un’altra bella storia, ancora tutta da raccontare.
E allora, auguri e buona vita Giacomo, l’inossidabile artigiano che – possiamo dirlo – ha davvero fatto le scarpe a tutti!