La gestione rifiuti spacca in due la maggioranza di Umbertide. E’ successo nell’ultima seduta del Consiglio comunale, al momento della votazione riguardante l’ordine del giorno sulle politiche per il servizio di igiene urbana presentato da Umbertide cambia. Quest’ultimo odg è stato bocciato ma a votare contro sarebbero stati solo 7 consiglieri Pd (compreso il sindaco Locchi), a fronte di 5 favorevoli (tra cui Umbertide Cambia, M5S e Umbertide Viva). C’è da aggiungere, inoltre, che due consigliere Pd, al momento del voto, sono uscite dall’aula mentre il presidente del Consiglio Giovanni Natale si è addirittura astenuto. “Assenza rumorosa”anche quella di Giovanni Valdambrini, segretario Pd umbertidese.
L’ordine in questione, tra i vari punti, impegnava l’Amministrazione a chiedere la delocalizzazione dell’impianto di compostaggio di Pietramelina, a chiedere alla Regione di redigere un nuovo Piano regionale dei Rifiuti e la possibilità di valutare una gestione del servizio attraverso una società pubblica.
“Questo voto – ha dichiarato Stefano Conti, presentatore del documento – evidenzia una riflessione aperta anche nella maggioranza che ci auguriamo evolva decisamente nella direzione che abbiamo indicato. Sulle nostre proposte la maggioranza ha faticosamente detto no, difendendo scelte che noi abbiamo contestato fin dalla campagna elettorale perché ci sembrano funzionali ad esigenze diverse dall’interesse dei cittadini e del territorio. Noi stessi abbiamo evidenziato come la tariffa applicata dal Comune di Umbertide sia contenuta. Ma il vero problema è la mancanza di certezze rispetto a ciò che avviene dopo una raccolta differenziata che pure supera il 70%“. “La politica perseguita negli ultimi 10 anni dal Comune di Umbertide – ha concluso Conti – è stata indirizzata in direzione contraria rispetto ad una possibile ed auspicabile gestione unitaria del servizio in Alta Valle del Tevere (Umbertide era socio di Sogepu, azienda pubblica che gestisce il servizio nella maggioranza dei comuni del territorio), che avrebbe potuto rappresentare il primo passo di una gestione pubblica, in Alta Umbria, ambito territoriale che oggi si tende a coprire con la nuova gara. Se non c’è stata intenzione, sicuramente è mancata lungimiranza. Politicamente si tratta comunque di un peccato originale”.
“Parliamo di rifiuti in un momento molto delicato per tutta l’Umbria – aggiunge il Movimento 5 Stelle – Tutti sappiamo delle indagini su Gesenu e dei problemi che sembra abbiano colpito il territorio vicino alla discarica di Pietramelina dove, stando alla relazione fatta dai periti della procura, la zona avrebbe subito una “possibile alterazione irreversibile. Alla luce dell’attuale situazione, abbiamo chiesto con forza a questa Amministrazione l’annullamento della gara in atto per la gestione dei rifiuti in favore della formazione di un consorzio pubblico. Lo abbiamo sostenuto quando l’approvazione del bando di gara è stato votato in questo Consiglio lo scorso anno e lo sosteniamo oggi ancora più convinti di prima“.