Gestione illecita dei rifiuti. Questa l’ipotesi di reato su cui stanno indagando i carabinieri del Noe, che stanno vagliando la posizione dell’amministratore delegato della Biondi Recuperi. A dare la notizia il Corriere dell’Umbria e l’edizione regionale de Il Messaggero.
Il manager è indagato non per l’incendio che si è sviluppato domenica, ma per lo stoccaggio dei rifiuti nell’area di Ponte San Giovanni. Al termine del sopralluogo effettuato mercoledì, i carabinieri del Noe hanno rilevato diverse irregolarità nello stoccaggio dei rifiuti, effettuando ulteriori sequestri. In particolare, risulterebbero essere troppi i rifiuti stoccati nell’area, con la presenza anche di materiali che non dovevano essere stoccati lì, in quel modo.
Al sopralluogo, oltre ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico guidati dal comandante Francesco Motta, hanno preso parte anche tecnici dell’Arpa, della Asl e vigili del fuoco. Rifiuti sarebbero stati sequestrati anche al di fuori del perimetro dell’azienda.
L’amministratore delegato della Biondi Recuperi è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di gestione illecita di rifiuti.
Ovviamente, proseguono le indagini per incendio doloso, volte a stabilire se ed a quel punto chi ha deliberatamente appiccato il fuoco ai rifiuti, rischiando di creare un disastro ambientale, oltre che un pericolo per le persone che vivono nella zona e per i vigili del fuoco impegnati nello spegnimento del rogo.