L’Umbria si prepara alla possibile terza ondata del Coronavirus mettendo in campo anche 44 posti letto di terapia intensiva forniti dal Governo. Tra le prime Regioni d’Italia, come ha ricordato il commissario Covid Domenico Arcuri, che il 31 dicembre ha firmato l’affidamento dei lavori per le quattro strutture modulari che saranno installate vicino agli ospedali di Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello. Per un investimento complessivo di 8,1 milioni di euro.
A questi si aggiungono i 12 posti di terapia intensiva dell’ospedale da campo della Regione (finanziato dalla Banca d’Italia) di cui si stanno ultimando i collaudi.
Il commissario ha ricordato che la campagna di vaccinazione è iniziata in tutta Italia. E che si confida di vaccinare tutti gli italiani che lo vorranno entro ottobre.
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“E’ la sola via per farci uscire tutti definitivamente da questa emergenza” ha spiegato il commissario Covid.
Arcuri ha anche dato atto all’Umbria di aver avviato celermente la campagna di vaccinazione: “Certamente la vostra Regione sta facendo un lavoro straordinario”.
“Ma mentre vacciniamo, il virus va avanti” ha proseguito Arcuri. Da qui la necessità di attrezzare le strutture ospedaliere in tutta Italia. Per affrontare un’eventuale recrudescenza della pandemia, nel caso di ritardi nel piano di vaccinazione. “O per lasciare all’Umbria – ha detto Arcuri riferendosi agli interventi che prendono il via in questa regione – una rete sanitaria più efficiente ed efficace di come era prima della pandemia”.
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Le strutture modulari che saranno ultimate entro il 19 (a Perugia e Terni) e 24 febbraio (Città di Castello e Foligno) consentiranno anche di effettuare gli interventi strutturali (per un importo di 25 milioni di euro, finanziato dal Governo) sulla rete ospedaliera regionale, che riguarderanno non solo le terapie intensive, ma anche i pronto soccorso (con una separazione dei percorsi) e i servizi di trasporto.
“L’Umbria ha condotto in così pochi mesi un lavoro meritevole che va sottolineato” ha riconosciuto Arcuri.
E più in generale, rispetto a come l’Umbria ha affrontato l’emergenza Coronavirus, soprattutto nella seconda fase che l’ha investita in pieno: “Mi sembra che il vostro esempio sia tra gli esempi virtuosi di come si gestisce questa difficilissima fase”.
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L’Umbria sta effettuando la progettazione degli interventi. Che consentiranno di rendere strutturali 57 nuovi posti di terapia intensiva e 61 di terapia sub intensiva.
“Si tratta di un intervento prezioso – ha commentato la presidente Donatella Tesei – perché ci consente di superare la logica emergenziale, sostituendo 18 posti a Perugia e Terni e liberare parte delle strutture ospedaliere. Potendo disporre di un totale 183 posti di terapia intensiva dal 20 febbraio”.
L’intervento consentirà dunque di liberare 12 posti di terapia intensiva a Terni e 8 a Perugia che erano stati ricavati per l’emergenza Covid sottraendoli alle sale operatorie o ad altri servizi. Con la disponibilità dei nuovi posti di terapia intensiva del Piano Arcuri a Terni non saranno più realizzati i 14 finanziati dalla Fondazione Carit: quei fondi, come concordato con il presidente Carlini, saranno utilizzati per implementare altri servizi dell’ospedale di Terni.
“Inoltre – ha proseguito la governatrice – questi moduli consentiranno anche di alleggerire le nostre strutture ospedaliere e permettere l’avvio dei lavori del Piano del commissario Arcuri per interventi strutturali su ospedali per 25 milioni di euro. Questo, ovviamente, appena passata la fase del possibile ritorno della pandemia”.
(Notizia in aggiornamento)