Una sorta di maquillage quello che si appresta ad affrontare Gesenu per il triennio 2014-2017. Un’operazione, che a detta dal presidente Luca Marconi e dall’amministratore delegato Silvio Gentile, e presentata oggi a Perugia, farà fare uno scatto ritenuto decisivo per l’azienda a partire dal prossimo anno. Un Piano industriale poi importante anche “per la grande rilevanza sia industriale sia sociale“.
Il riposizionamento strategico – Si parte da una migliore riallocazione dell’impianto strategico territoriale nel Centro Italia (Umbria, Lazio, Sardegna) e in linee di business “più redditizie” come impiantistica e rifiuti speciali. Il focus del Piano riguarda la Gesenu spa, azienda che rappresenta nel Gruppo l’asse portante degli indirizzi strategici e che costituisce il fulcro della governance operativa. Un Piano che traccia quindi il cambiamento intervenendo sull’efficienza operativa della capogruppo e razionalizzando il numero e il funzionamento delle società. Sono dunque questi gli elementi concettuali illustrati e di “immediata applicazione” per la nuova strategia di questa realtà imprenditoriale pubblico-privata “che opera e vive da decenni nel territorio del quale è parte integrante“.
No ai tagli – Una rivoluzione che però non comporta tagli di personale, nè investimenti da parte dei soci, che quindi vedranno l’azienda crescere in maniera autosostenibile. Inoltre, il percorso punta all’efficientamento societario, operativo ed organizzativo.
Proprio l’assenza degli esuberi del personale può essere considerata un vanto per l’azienda poichè, è stato osservato, “la salvaguardia dei posti di lavoro, a parità di perimetro operativo, è già un obiettivo centrato in un periodo in cui decisioni di tale portata sono l’eccezionalità“. In questa direzione va anche la creazione di un Fondo di solidarietà aziendale per aiutare dipendenti e famiglie in oggettive condizioni di difficoltà economica-familiare.
La risorsa del rifiuto – Sul rifiuto come “risorsa industriale e produttiva” ha messo l’accento nel suo intervento il presidente della Gesenu spa Marconi, mentre l’ad Gentile ha sottolineato che in generale le tre principali macro-fasi evolutive del Piano industriale consistono nella stabilizzazione ed efficienza, “in parte già centrata“, nel riequilibrio delle fonti di reddito ed infine nella crescita. La combinazione di recupero di redditività, stabilizzazione e riequilibrio finanziario e di un assetto organizzativo più funzionale, rappresentano per i vertici dell’azienda “la ricetta per il rilancio degli investimenti“.
I numeri – La riattivazione del ciclo degli investimenti produttivi prevede risorse complessive per circa 15 milioni di euro, soprattutto nell’impiantistica localizzata nell’area di Perugia. Investimenti che secondo quanto detto dal presidente Marconi “toccano tematiche ambientali e vanno ad efficientare incrementando la capacità produttiva degli impianti“. Investimenti che porteranno, secondo le stime fatte da Gesenu, il margine operativo lordo dai 13 milioni di euro del 2013 ad oltre 14 milioni nel 2017 con l’utile netto atteso che passerà da meno dell’1 per cento del 2013 ad oltre il 2,5 per cento nel 2017.
Il piano finanziario, inoltre, che non prevede aumenti di capitale o prestiti in altre forme da parte dei soci ma disegna un percorso basato sulla capacità dell’azienda di generare da sola le risorse, prevede invece che il debito pregresso nei confronti dei fornitori verrà affrontato “in modo graduale ma importante, migliorando tempi di pagamento, costi e condizioni“. La cifra di cui ha parlato l’ad di Gesenu è di circa 8 milioni di euro a partire dal 2015, attingendo anche alla liquidità gestionale. La parte finanziaria del Piano prevede inoltre la neutralizzazione dell’esposizione scaduta verso l’erario e la previdenza già entro la fine del 2014, la gestione delle contingenze societarie del gruppo, nonchè il supporto alle partecipate per circa 7 milioni di euro complessivi, e la partnership con fondi di investimento dedicati al settore dell’efficienza energetica.
Più competitivi – Altra linea guida del Piano messa in evidenza dall’ad Gentile è quella del “minore posizionamento nel settore degli appalti pubblici, che attualmente coinvolge per il 75 per cento l’attività aziendale, per essere così più competitivi nei servizi dell’intero mercato“.
Un Piano infine definito “rilevante” perchè, come ha dichiarato poi il presidente Marconi, “in oltre trent’anni di attività nel settore ambientale Gesenu è ormai parte integrante del territorio e la sua responsabilità sociale è cresciuta insieme ad un know how che la pone ai primi posti nella classifica degli operatori privati a livello nazionale“.
E in questo senso sono stati pure ricordati numeri e competenze dell’azienda, a partire dal fatto che Gesenu Spa gestisce direttamente servizi di igiene urbana in 25 comuni italiani con 650.000 abitanti serviti, mentre attraverso Ati o società partecipate vengono raggiunti altri 27 comuni (250.000 abitanti serviti) per complessivi 52 comuni e oltre 900.000 abitanti totali serviti. Il parco mezzi di proprietà aziendale, inoltre, raggiunge le 990 unità mentre i dipendenti sono 918 (con le consociate, 4.000 in Italia e 12.000 compreso l’estero). Gesenu Spa, infine, raccoglie e tratta direttamente circa 441 ton/anno di rifiuti solidi urbani e 6,5k ton/anno di rifiuti speciali.
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