“La città ha deciso di costruire un mandato per la trasparenza e la legalità: questa è la sintesi di giornate complesse che hanno portato alla convergenza unanime di ieri sulla figura di Dante De Paolis”. Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha finalmente deciso di rompere il silenzio sulla questione Gesenu. Il giorno seguente alla nomina del nuovo direttivo della società, stretta nella morsa d’inchiesta della Procura di Perugia da una parte e dalle interdittive antimafia dall’altra e alla chiusura di uno scontro sulla governance, il primo cittadino commenta con una nota ufficiale la scelta dell’ex dirigente comunale come amministratore delegato, che traghetterà l’azienda, prossima al commissariamento dei propri contratti con gli enti pubblici, fino alla prossima primavera, attraverso una “situazione ponte”. Il professionista dei bilanci e dei conti pubblici, esperto nel risolvere problemi nelle situazioni critiche sarà, con tutta probabilità, l’amministratore delegato della Gesenu dagli appalti commissariati, che cerca di attraversare la stagione del cambiamento di fisionomia aziendale e (forse) assetto proprietario.
“Abbiamo deciso di guardare oltre, – dice in proposito il sindaco Romizi – con una prospettiva che non si fermi al contingente. Si apre così una situazione ponte fino all’approvazione del bilancio nella primavera del 2016 volta a garantire il risanamento e la stabilità della società, oltre che una azione incisiva per rimuovere le condizioni che hanno portato all’interdittiva antimafia”. Una posizione che più volte è trapelata da Palazzo dei Priori, anche se mai ufficilmente dalle dichiarazioni del sindaco, che può avere una duplice valenza. Si potrebbe leggere come la manifestazione di volontà di allontanare da Gesenu chi ha trascorsi giudiziari, che l’intento di tagliare via via le estreme propaggini contrattuali della società che arrivano in Sicilia, dove hanno avuto luogo le vicende che hanno poi determinato la notifica dei provvedimenti antimafia.
“A seguito del richiamato provvedimento prefettizio che ha colpito Gesenu, – continua in merito Romizi – il Comune di Perugia ha seguito con preoccupazione e attenzione massima la vicenda, intraprendendo, pur in qualità di socio di minoranza al 45%, ogni azione idonea a salvaguardare il servizio reso alla cittadinanza, i dipendenti della società, il patrimonio della stessa, ma anzitutto, come già ricordato, la trasparenza e la legalità”.
Una lotta condotta nell’anomalia di essere socio pubblico di minoranza in una società concessionaria di un servizio essenziale come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. “Gli stretti margini statutari che affidano la nomina dell’amministratore delegato ai privati – conclude infatti il sindaco di Perugia – hanno reso particolarmente complessa l’affermazione della volontà del Comune di un cambio di passo nella gestione dell’azienda, anche nello spirito di ripristinare un rapporto di garanzia istituzionale e di fiducia con i cittadini, le stazioni appaltanti, il sistema bancario e le istituzioni. A fronte di un confronto serrato con i fiduciari dei soci privati, il Comune di Perugia, operando in modo discreto ma fermo, è riuscito a condividere la nomina come amministratore delegato del dott. Dante De Paolis, figura tecnica diffusamente apprezzata, al quale rivolgiamo i migliori auguri di buon lavoro. L’amministrazione comunale si sente di esprimere un particolare ringraziamento ai tre amministratori di nomina pubblica, Luca Marconi (presidente), Alessandra Fagotti e Alessandro Formica per il lavoro svolto con scrupolo e dedizione, ben oltre i propri doveri”.
(An.Fo.)