Cronaca

Gesenu e Tsa, milioni in ballo e la Cassazione rimette i sigilli

I milioni “ballano” e anche Tsa, dopo Gesenu, vede annullare il dissequestro, ergo le finanze delle società dei rifiuti sono tutte di nuovo sigillate. All’inizio del mese era toccata alla Gesenu e nelle scorse ore stessa sorte anche per la Trasimeno Servizi Ambientali.

La Seconda sezione della Cassazione ha dunque annullato  i due dissequestri stabiliti dal tribunale del Riesame nel dicembre scorso ritenendo che Gest (società madre sopra Gesenu che aveva stipulato il contratto di servizio con 22 comuni per la raccolta) e Tsa (per cui l’udienza si è tenuta nelle scorse ore) avessero realmente effettuato una parte dei servizi ai Comuni mentre solo per il restante era  da «considerarsi profitto ingiusto derivante dal reato di truffa ipotizzato».

I giudici di piazza Cavour hanno accolto il ricorso presentato dal pm Valentina Manuali, titolare dell’inchiesta svolta due anni fa dal Corpo forestale dello Stato che aveva stritolato la società e messo nei guai alcuni dirigenti nei cui confronti sono già state chiuse le indagini ed è imminente l’udienza preliminare. Adesso la decisione torna al Riesame ma i ‘paletti’ entro cui dovranno muoversi i giudici saranno fissati dalla Cassazione nelle motivazioni della decisione.

In tutto per quanto riguarda Tsa si parla di una cifra pari a 4,3 milioni di euro.

Tutto è iniziato quando il 22 novembre 2016 il gip di Perugia ha disposto il sequestro preventivo dei beni delle due società ritenendo che avessero truffato i Comuni per i quali effettuano la raccolta non onorando il contratto. I legali sulla scorta di una consulenza tecnica avevano chiesto la riduzione del sequestro mostrando i «costi vivi» sostenuti. Scriveva il Riesame che «le condotte hanno integrato una sistematica condotta fraudolente finalizzata ad ottenere profitti ingiusti nell’esecuzione dei contratti di gestione dei rifiuti. Ciò non toglie che una parte dell’attività svolta da Gesenu abbia realmente giovato ai Comuni con la conseguenza che non possono non essere riconosciuti alla società i costi vivi sostenuti».

Eppure la Cassazione deve avere tenuto conto di altri elementi. Gesenu è rappresentata dagli avvocati Francesco Falcinelli e Dario Buzzelli mentre Tsa da Franco Libori e Anna D’Alessandro.