Più che una voce, una certezza, quella che ha movimentato l’ultimo venerdì prima della chiamata alle urne. Tutto è partito da Le Foglie de Il Messaggero e ribadita da un post dell’es vicesindaco Nilo Arcudi in opposizione all’attuale amministrazione “Mi dicono voci attendibilissime che L’ASSITENTE del VICE SINDACO BARELLI con delega all’AMBIENTE ed a GESENU sarebbe stato assunto in GESENU. Se fosse vero sarebbe uno scandalo senza precedenti nella città di PERUGIA….e ne’ dovrebbero rispondere in tutte le sedi sia Politiche che non, gli amministratori di Gesenu e gli amministratori del Comune di Perugia a partire da BARELLI che dovrebbe immediatamente DIMETTERSI”.
Una notizia che si è diffusa a macchia d’olio e che ha fatto partire un tam tam di commenti a cascata, sui social, nei bar ma anche nero su bianco su comunicati stampa. La notizia è semplice: due dipendenti del Comune di Perugia, di cui uno assistente (ex al momento attuale) del vicesindaco di Perugia, nonché assessore all’ambiente, sonon stati assunti nell’ufficio legale di Gesenu, società partecipare per il 45% dal proprio Comune di Perugia. Ma con un passaggio intermedio.
Dei due nuovi assunti dalla negli uffici della partecipata, uno fa sicuramente più scalpore. Un contratto, quello di collaboratore a supporto dell’attività politica del vice sindaco, firmato a luglio 2014 con la nuova amministrazione Romizi e rinnovato fino al termine del mandato ma la cui risoluzione è stata richiesta anticipatamente, dopo quattro anni di lavoro con il vicesindaco civico di questa giunta Urbano Barelli.
Come confermato dallo stesso ex dipendente di palazzo di Perugia sulla sua pagina facebook, dimissioni presentate a metà febbraio (il 15) perché vincitore di un concorso indetto dal Comune di Tuoro nel 2012 ma che si è concretizzato solo il 13 febbraio. “Presso tale Comune, peraltro, avevo già prestato servizio nel 2015 e 106 e vi sarei dovuto ritornare dal 5 marzo. Successivamente ho deciso di accettare una diversa proposta di lavoro in autonomia poiché maggiormente rispondente al mio ultradecennale percorso professionale nell’ambito del diritto ambientale”.
Combinazione, quella della vincita di concorso in altro ente anche per il secondo degli assunti. Una passaggio che dunque – formalmente -non farebbe fare il passaggio diretto dalle dipendenze dall’azionista di Gesenu alla Gesenu stessa. Ma i tempi del passaggio sembrano gestiti ad arte.
Sulla questione sono intervenuti anche alcuni sindacati che, girando un po’ intorno ala notizia senza citarla chiaramente, esprime “preoccupazione per la gestione aziendale di Gesenu e in particolare per la mancanza di un piano industriale e di una politica chiara e trasparente in materia di organici. Da ultimo – spiegano Cgil e Fp – risultano difficilmente comprensibili due assunzioni (tra cui, apprendiamo dalla stampa, quella di un collaboratore di un amministratore del Comune di Perugia) avvenute al di fuori di qualsiasi piano complessivo di riorganizzazione e peraltro in ambiti aziendali nei quali non ci risultano criticità o mancanze. Chiediamo dunque un immediato incontro all’azienda per avere chiarimenti su queste scelte e più in generale sulle varie criticità aperte in Gesenu”.