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Gesenu, al lavoro la commissione d’inchiesta della Regione

Si è insediata questa mattina a Palazzo Cesaroni la Commissione d’inchiesta della Regione Umbria su Gesenu, dopo il primissimo blocco in Assemblea legislativa a proposito della ratifica dell’atto costituente discusso a novembre. Elemento principale del contendere era stato il contenuto dell’atto, e nello specifico le premesse. Come aveva precisato il Partito Democratico, alla maggioranza dell’assemblea stessa, in discussione non vi era l’idea dell’istituzione di una commissione d’inchiesta regionale, ma alcune premesse incluse nell’atto costitutivo, così come il consigliere Squarta aveva illustrato nella prima riunione del 18 novembre, quando l’idea della costituzione della Commissione d’inchiesta venne avanzata per la prima volta. Eppure dal Pd non c’erano dubbi: “la commissione si farà”, aveva sottolineato Giacomo Leonelli (Pd), anche dopo gli “attacchi” sferrati al suo gruppo da parte della minoranza. E così è stato oggi.

A varare dunque la Commissione d’inchiesta sui rifiuti (“Verifica sulla tenuta del sistema di gestione integrata dei rifiuti sul territorio regionale con particolare riferimento alla raccolta differenziata e valutazione delle implicazioni delle e ricadute sul sistema, dell’interdittiva antimafia notificata dal Prefetto di Perugia a Gesenu, Ecoimpianti e Gest srl”), vi era la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi. Eletti in seduta come presidente il consigliere Gianfranco Chiacchieroni (PD), ed Emanuele Fiorini (Lega nord) a vicepresidente.
La Commissione, istituita con deliberazione d’Aula del 24 novembre scorso, dovrà terminare i suoi lavori entro il termine del 7 aprile 2016. Oltre al presidente Chiacchieroni e al vice Fiorini, è composta dai consiglieri Attilio Solinas (PD), Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale) e Andrea Liberati (M5S), come espresso dalle conferenze dei capigruppo presenti in consiglio regionale. La prossima seduta dovrebbe essere fissata già per la prossima settimana.
La richiesta di istituzione dell’organismo d’inchiesta è un atto di iniziativa dei consiglieri di opposizione, Claudio Ricci e Sergio De Vincenzi (Ricci presidente), Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S), Raffaele Nevi (FI), Marco Squarta (FDI), Valerio Mancini e Emanuele Fiorini (Lega Nord).