Per due anni i genitori sono stati costretti a subire botte e minacce dal figlio, costantemente ubriaco. Per l’uomo, un 50enne che conviveva ancora con i genitori, è ora scattato il divieto di avvicinarsi a mamma e papà. Sia all’abitazione, sia ai luoghi abitualmente frequentati dai genitori.
Dopo due anni di angherie e violenze i genitori del 50enne, comprendendo che il figlio non intendeva sottoporsi ad alcun percorso riabilitativo per la sua dipendenza da alcolici e che, giorno dopo giorno, diveniva più violento e pericoloso, si sono finalmente decisi, con coraggio, a sporgere denuncia e a descrivere l’inferno che stavano vivendo.
All’esito di una articolata indagine condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla locale Procura della Repubblica è stato contestato all’uomo il reato di maltrattamenti in famiglia ai danni dei genitori, vittime, a partire dal 2017, di numerosi episodi di violenza fisica e psicologica.
In base a quanto ricostruito dagli investigatori, il 50enne, con precedenti per guida in stato di ebbrezza, abusava pressoché quotidianamente di alcolici per poi sfogarsi contro il padre e la madre, costretti a subire insulti, minacce di morte e, non di rado, vere e proprie aggressioni fisiche.
A convincere i genitori a sporgere denuncia nei confronti del figlio è stato un episodio di alcune settimane fa, quando il 50enne aveva insistentemente richiesto denaro ai genitori, i quali gli avevano opposto un rifiuto ben sapendo che i soldi sarebbero stati destinati all’acquisto di alcolici. A quel punto, l’uomo ha perso la testa, minacciando di morte il padre ed insultando la madre, aggredendo fisicamente entrambi i genitori e distruggendo qualsiasi oggetto o suppellettile che gli capitasse a tiro.
Questo episodio aveva talmente terrorizzato gli anziani genitori che, nei giorni successivi, avevano preferito dormire in garage pur di non essere presenti quando il figlio rientrava in casa ubriaco.
Gli investigatori della Squadra Mobile, comprendendo la gravità della situazione, hanno immediatamente effettuato tutti i riscontri del caso, acquisendo le relazioni dei servizi sociali che da tempo seguivano la famiglia ed ascoltando altri testimoni dei singoli episodi di violenza fisica e psicologica di cui il 50enne si era reso autore.
Infine, quando il quadro è apparso chiaro, il gip presso il Tribunale di Perugia, su richiesta del pm che aveva coordinato le indagini, ha emesso una misura cautelare che allontana immediatamente il soggetto dall’abitazione familiare e che gli fa divieto di riavvicinarsi ad essa e agli altri luoghi abitualmente frequentati dai suoi anziani genitori. Tale provvedimento è stato eseguito dagli agenti della Squadra Mobile, Sezione “Reati contro la Persona”.
Qualora il 50enne non rispettasse i divieti impostigli, potrebbe anche essere disposto l’aggravamento della misura, giungendo anche al suo arresto.