di Michael Surace e Alessandro Campana (*)
I costi della politica non possono più gravare sui cittadini, pertanto Futuro e Libertà Spoleto invita tutti i cittadini a venire domani in Piazza Garibaldi dalle ore 17 alle ore 20 per firmare a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione delle Province e l’accorpamento dei comuni con meno di mille abitanti. Verranno inoltre raccolte le adesioni per aderire al costituendo Comitato Promotore regionale della legge per l’abolizione delle province e l’accorpamento dei micro comuni a cui possono partecipare persone di ogni schieramento politico.
Futuro e Libertà a Spoleto è finalmente una realtà e l’apertura del Circolo territoriale “Falcone e Borsellino” coinciderà proprio con la raccolta firme che il movimento di Gianfranco Fini sta promuovendo su tutto il territorio italiano per cominciare a dare un segnale al Parlamento che in un momento di crisi e di finanziarie di “lacrime e sangue” i costi della politica non possono più ricadere sui cittadini.
In particolar modo nutriamo forti dubbi sul ritorno economico delle spese sostenute dai contribuenti spoletini in termini di servizi e investimenti sul nostro territorio da parte della Provincia di Perugia. Anzi, a fronte di una progressiva marginalizzazione della nostra città in termini di servizi, sanità e infrastrutture nei confronti dell’asse Perugia-Foligno ci chiediamo con quale giustificazione i cittadini di Spoleto possano sopportare ancora le spese della Provincia che, secondo dati del Ministero per l’innovazione e la Pubblica Amministrazione, nel 2009 ha assegnato ad uffici e settori 101 vetture per un costo auto di 213.379 euro e di rappresentanza 87.528 euro, impegnando nella gestione del Parco auto ben 26 persone. Nel 2010 la Provincia dichiarava un Parco auto di 187 mezzi, oltre a far fronte al mantenimento di 6 sedi amministrative (tutte dislocate a Perugia ovviamente), stipendiare 30 consiglieri Provinciali con annessi gruppi consiliari e segretari, viaggi all’estero dei suoi rappresentanti, mantenere più di 100 Uffici e 32 dirigenti e tante altre spese che potrebbero essere risparmiate.
Le funzioni della Provincia e i dipendenti potrebbero essere tranquillamente assorbiti da Regioni e Comuni, ma almeno i cittadini non saranno costretti a pagare di tasca propria il mantenimento di apparati burocratici, politici e di dirigenti dallo stipendio d’oro che poco hanno a che vedere con il reale investimento chiesto dai cittadini sul proprio territorio. Un dato su tutti: nel 2010 il costo per mantenere le province è stato di oltre 14 Miliardi di Euro: solo il 27% è servito al miglioramento dei servizi utili al cittadino, mentre il restante 73% è servito per pagare dipendenti, auto blu, spese di rappresentanza, rimborsi spese e bollette.
Dovevano essere soppresse, stando ai proclami del premier Berlusconi in campagna elettorale. Di quei proclami, due anni dopo, non si ha piu' traccia. A seguito di una finanziaria dai tagli lineari su Sanità, Istruzione, prima casa e figli a carico, e che colpisce soprattutto le famiglie della fascia medio-bassa della popolazione, i cittadini non possono far altro che prendere atto della necessità di risparmio del Governo ma, al contempo stesso, possono chiedere alla politica di fare anch’essa i sacrifici necessari per non gravare più con le proprie spese sulle tasche degli italiani. Cominciamo dalle Province.
(*) Michael Surace Futuro e Libertà Spoleto – Responsabile Circolo “Falcone e Borsellino”
Alessandro Campana – Responsabile Circolo “Generazione Futuro Spoleto”