Categorie: Istituzioni Spoleto

Gemellaggio Spoleto-Cetinje, ripresi i rapporti con l’antica capitale del Montenegro

Nuovi incontri tra le città di Spoleto e Cetinje. Questa mattina il sindaco Fabrizio Cardarelli e il Presidente del Consiglio comunale Giampiero Panfili, insieme al responsabile dell’Ufficio Relazioni Internazionali Gilberto Giasprini, si sono recati in visita ufficiale in Montenegro, nell’antica capitale del Paese gemellata con Spoleto, dove resteranno fino a sabato 22 novembre quando faranno rientro in Italia.

L’occasione per riavviare le relazioni tra le due città è nata su iniziativa di Vincenzo del Monaco, ambasciatore d’Italia nella capitale del Montenegro Podgorica, che si è fatto portavoce della volontà del sindaco di Cetinje Aleksandar Bogdanovich di incontrare la nuova amministrazione comunale e organizzare una due giorni di incontri e visite.

Su invito dell’ambasciatore d’Italia, infatti, la delegazione del Comune di Spoleto prenderà parte questa sera a un ricevimento a bordo della portaerei Cavour, proprio in questi giorni all’ancora nel porto di montenegrino di Tivat.

Venerdì 21 sarà invece la giornata dedicata alle ripresa delle relazioni istituzionali con Cardarelli e Panfili che incontreranno il sindaco, il presidente dell’Assemblea comunale e con i membri del Consiglio per la collaborazione internazionale.

La giornata ufficiale si concluderà con un incontro conviviale offerto dal Presidente dell’Assemblea comunale di Centinje. Sabato mattina, la delegazione spoletina si recherà in aeroporto per il rientro in Italia.

Le relazioni istituzionali tra Spoleto e Cetinje, formalizzate negli anni ’70, si erano interrotte da alcuni decenni anche per le vicende legate alla guerra dei Balcani causata dallo smembramento della ex Yugoslavia, che portarono tutta l’area balcanica ad una sofferta e difficoltosa transizione economica, sociale e politica.
La costruzione di Cetinje iniziò nel 1482, quale ultima roccaforte dello stato medievale del Principato di Zeta, Ivan Crnojevic. Nella ritirata di fronte agli invasori ottomani, il sovrano montenegrino, simbolo della resistenza, si fermò in una pianura in mezzo all’altopiano carsico del Lovcen, e vi costruì il palazzo reale e, dopo due anni, anche il monastero dove si insediò l’arcivescovo di Zeta. Così questo piccolo e insignificante paesino divenne un fulcro nella storia del Montenegro. Nel 1692 il pascià Scutari, in un’incursione rase al suolo la città e il monastero, subito ricostruiti nel ventennio successivo per poi essere nuovamente distrutti dal visir turco della vicina Bosnia. Nel periodo di regno del principe Nicola (dal 1860) Cetinje visse un periodo di espansione urbana e demografica. Al Congresso di Berlino del 1878 il Montenegro ottenne il riconoscimento anche formale della sua sovranità e, in quanto capitale, furono costruite diverse sedi diplomatiche, ad esempio quelle dell’Austria-Ungheria, del regno Unito, dell’Italia, della Russia, della Francia. Con la proclamazione del regno del Montenegro nel 1910, Cetinje con i suoi 6.000 abitanti circa divenne la più piccola capitale del mondo. Nel 1916 fu occupata dalle truppe austro-ungariche e, benché la capitale fu poi trasferita a Podgorica, Cetinje rimane ancora oggi l’autentica capitale culturale e spirituale del Montenegro.