“Essere gay è una brutta cosa”. è questa la frase incriminata che un professore di un istituto superiore di Assisi avrebbe detto in classe tre anni fa. In quello stesso episodio il docente avrebbe anche colpito con calci e pugni uno dei suoi studenti di 14 anni che, dopo essere andato al pronto soccorso, raccontò l’accaduto ai genitori e fece scattare la denuncia.
Secondo quanto raccontato da quello studente insomma, il professore, mentre spiegava in classe, avrebbe detto questa frase guardandolo insistentemente e pronunciando il suo nome dicendogli, “tu ne sai qualcosa”. Lui allora gli avrebbe risposto, “sicuramente da quando conosco lei”.
“Essere gay è una brutta malattia” prof sospeso / Procura apre il fascicolo
A quel punto, sempre secondo il ragazzo, il prof gli avrebbe dato un calcio e lo avrebbe stretto sul collo. Opposta la ricostruzione del docente che sostenne di aver detto l’esatto contrario, ovvero che non c’era alcun male ad essere gay, quanto al calcio disse che lo studente era seduto in maniera scomposta e lo aveva invitato ad assumere una posizione consona.
Ad ogni modo, la Procura di Perugia ha chiesto per lui il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio, percosse ingiurie e lesioni. Stamattina, dinanzi al gup Carla Giangamboni lo studente si è costituito parte civile con l’avvocato Massimo Rolla. L’udienza è stata poi rinviata al 27 febbraio del prossimo anno perché è stata disposta la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini sia al Miur che all’istituto superiore di Assisi affinché venga valutata una eventuale costituzione di parte civile.