“Le dichiarazioni del vice ministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, rese la settimana scorsa in Commissione Industria del Senato in risposta ad una interrogazione sul gasdotto ‘Rete Adriatica’ Brindisi-Minerbio non rendono assolutamente conto della complessità e della problematicità emerse, e non risolte, nel confronto in atto tra le Regioni maggiormente coinvolte dal tracciato dell’opera e il Governo, per definire un accordo sul progetto presentato da Snam Rete Gas”. Lo scrive il consigliere regionale Manlio Mariotti (Partito democratico) per il quale, “le affermazioni del vice ministro per una parte ribadiscono valutazioni già peraltro note e sostanzialmente condivise sulla valenza infrastrutturale del gasdotto, sulle integrazioni che consentirà con le altre reti di trasporto europee, sull’incremento della capacità del Paese di corrispondere al suo fabbisogno energetico nel medio e lungo periodo. D’altro canto invece – rileva Mariotti – non tengono in nessuna considerazioni le posizioni e le richieste più volte e in più sedi espresse da diversi soggetti istituzionali, sociali, di rappresentanza civica di movimenti e cittadini, volte non ad impedire la realizzazione del gasdotto, ma a modificare il tracciato proposto da Snam Rete Gas”.
Gasdotto Brindisi – Minerbio: “progettato solo per interessi Snam”
Per Mariotti “non si può, senza arrivare a negare dignità di interlocuzione alle istituzioni, ai cittadini e ai territori locali, sostenere, come ha fatto De Vincenti, che quasi tutte le Regioni coinvolte, tranne Abruzzo e Lazio, hanno dato parere favorevole sulla compatibilità ambientale della infrastruttura. È infatti noto ai più – spiega -, e non può non esserlo al vice ministro, che molte Regioni, a partire dall’Umbria, hanno richiesto di attivare in sede di Conferenza Stato-Regioni un approfondimento di analisi del progetto del gasdotto per valutare la possibilità di modifica del tracciato causa l’attraversamento dello stesso di zone ad alto rischio sismico. È noto altresì – aggiunge – che questo rischio è particolarmente rilevante nei tratti Sulmona-Foligno e Foligno-Sestino, per i quali è ancora in corso il procedimento autorizzativo e rispetto ai quali le Regioni Abruzzo, Marche e Umbria hanno espresso dissensi e riserve, anche con atti formali, sia in sedi istituzionali che tecniche. A nessuno infatti può sfuggire che concludere l’iter autorizzativo di questi due tratti significherebbe, nella sostanza, tanto impedire di prendere in considerazione possibili vie alternative al tracciato proposto, quanto dare una approvazione al procedimento della opera nella sua interezza”.
Tap e Sblocca Italia / No dall’Umbria a tracciato regionale per gasdotto Brindisi-Minerbio
Manlio Mariotti ricorda che “l’Assemblea legislativa dell’Umbria per ben due volte ha approvato, a stragrande maggioranza, mozioni che impegnavano la Giunta regionale a riaprire un confronto con il Governo per la modifica del tracciato. E lo stesso Esecutivo si è fatto interprete in sede di Conferenza dei servizi di questa precisa richiesta. Per questo il Governo non può sottrarsi a valutare la fattibilità di un tracciato alternativo. Come non può non considerare le posizioni in tal senso espresse da diversi rappresentanti parlamentari delle regioni coinvolte, dalla stessa Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, dagli amministratori dei Comuni umbri interessati dal gasdotto. Lo scorso 26 Marzo – ricorda ancora Mariotti – nella seduta istruttoria della Conferenza dei servizi, riguardante il tratto Sulmona-Foligno sono state prese in esame esclusivamente le criticità relative ai rischi sismici dell’area della Regione Abruzzo. L’Amministrazione dell’Abruzzo e quelle comunali e all’Umbria hanno riconfermato le loro posizioni e richieste. Che non potranno certo essere esaudite con una nuova seduta della Conferenza dei servizi, ma soltanto convocando, su questo specifico tema, la Conferenza Stato-Regioni. Ed in quella sede ci si dovrà confrontare nel merito sulla possibilità che il paese possa dotarsi di questa importante infrastruttura, condividendo il progetto con le istituzioni locali e nella piena garanzia delle tutele ambientali e della sicurezza dei territori. Su una vicenda così complessa e sentita dai cittadini – conclude Mariotti – è fondamentale procedere con responsabilità e rispetto istituzionale. Unilateralismi o colpi di mano non aiuterebbero a raggiungere obiettivi di interesse comune. E nemmeno a dare forza e credibilità alla politica e alle istituzioni”.