Gasdotto Snam: si apre un nuovo capitolo. Al momento il fronte è tutto spostato sull’Abruzzo e su Sulmona, dove dovrebbe essere costruita la centrale per il gasdotto Snam, il lungo serpentone di 678 chilometri della Rete Adriatica ipotizzato tra Puglia a Minerbio, in provincia di Bologna, passando anche per Abruzzo e Umbria.
Gasdotto Snam, Gentiloni ‘ok’ a centrale Sulmona | ‘No’ da Foligno e Norcia
Una battaglia, quella delle istituzioni locali e del comitato No Tubo, che in questi giorni rimonta e si fa risentire, in particolare a seguito del primo dei tre incontri tenutosi il 4 aprile a Palazzo Chigi per l’istruttoria sul pezzo di metanodotto che da Sulmona arriverà anche a Foligno. Un incontro però che si è trasformato in un nulla di fatto, che sbatte contro il forte “no” del fronte abruzzese che ha ribadito la contrarietà al progetto Snam.
Presenti al primo degli incontri romani il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, insieme all’assessore Antonio Angelone e al Consigliere comunale Roberta Salvati. “La nostra battaglia – ha scritto Casini a seguito dell’incontro sul suo profilo Facebook – va avanti su tutti i fronti contro l’accelerazione del Governo e contro il prosieguo a testa bassa dei dipartimenti ministeriali e della Snam sulla realizzazione del metanodotto e della centrale di compressione. Ho ribadito con forza la contrarietà convinta alla centrale e al metanodotto, evidenziando le criticità di questo progetto Snam e le ragioni del no di un vasto territorio montano a rischio sismico, che ho inserito in un documento scritto chiedendo di allegarlo al verbale”.
“Non molliamo”, interpellato il Mise
“Nelle tre ore di incontro, i tecnici ministeriali hanno precisato da subito che si è trattato di una riunione tesa a capire i margini di superamento del dissenso, confermando quell’impressione che si stia spingendo il piede sull’acceleratore. Ma noi non molliamo – continua il sindaco -. Ci è stato osservato che nel 2011 non solo sono mancati pareri espressi contrari da parte della Regione Abruzzo e del Comune di Sulmona, ma gli stessi rappresentanti erano assenti nelle Conferenze dei Servizi. Di fronte ai tecnici rappresentanti dei dipartimenti di tre Ministeri e ai rappresentanti della Snam, ho dibattuto con determinazione spiegando le ragioni del no in rappresentanza di un intero territorio e della nostra gente che non vuole la centrale né il metanodotto, opere dannose per la nostra area. Non ci ha convinto la Snam, che continua a sminuire la problematica, insistendo su un territorio come il nostro a forte rischio sismico. Continueremo ad opporci a questo progetto in tutte le sedi e nelle prossime riunioni dove sarà coinvolto anche Ingv interpellato dal Mise”.
Si alza la protesta
Sul fronte popolare e cittadino, venerdì 6 aprile partirà la Carovana “No Hub del gas”. Nell’iniziativa sono coinvolte quattro regioni, Abruzzo, Marche, Molise e Umbria, con eventi da venerdì 6 aprile a domenica 15 aprile. Due iniziative si terranno il 6 aprile a Termoli e il 7 a Norcia.
“Un disegno folle – commentano dai comitati No Tubo – tenendo conto che l’Italia è uno dei paesi al mondo con maggiori rischi ambientali, da quello sismico a quello idrogeologico; è caratterizzato, inoltre, da un enorme patrimonio ambientale, paesaggistico e naturalistico, da un’alta densità di abitanti e da una miriade di beni culturali. Il programma della carovana “No Hub del Gas” è stato ideato proprio tenendo conto delle caratteristiche del nostro paese e dei progetti che vogliono imporre, in ultimo con la paradossale riunione convocata domani 4 aprile per discutere del gasdotto Sulmona-Foligno da una presidenza del Consiglio dei Ministri totalmente delegittimità dal voto popolare”.
In Abruzzo la partenza è il 6 aprile da Montalfano di Cupello, dove ha sede uno dei più grandi stoccaggi di gas europei, quello del Treste: “lì hanno intenzione di immagazzinare ulteriori quantità di gas andando in sovrapressione e realizzando un potenziamento del gasdotto San Salvo – Biccari, ora in VIA nazionale”, precisa il comitato.
Tantissimi i seminari sui danni di trivelle, gasdotti e pozzi e le alternative necessarie, dal risparmio all’efficienza energetica passando per il risanamento del territorio. Tantissimi attivisti saranno impegnati in questa iniziativa, fino alla manifestazione di Sabato 21 aprile, ore 15, a Sulmona.
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