Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, Consorzi di bonifica, Parchi nazionali e perfino il Corpo forestale dello Stato (soppresso da quasi un anno) competenti per il Centro Italia. Tutti sono stati convocati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per il 26 ottobre a Roma per riavviare la discussione sul gasdotto promosso da Snam rete gas nel tratto Sulmona – Foligno. Un metanodotto su cui vari enti interessati hanno già manifestato la propria contrarietà.
Gasdotto Snam dentro al sisma, tutti gli articoli
Passi la convocazione che riguarda anche alcuni enti e organismi soppressi da tempo, nel mirino è finita la data scelta per l’incontro, giovedì 26 ottobre (ore 11), dove si cercherà di riannodare i fili del percorso per portare avanti il contestatissimo progetto. Data di una drammatica ricorrenza, soprattutto per le Marche: un anno fa quel giorno avvennero le due forti scosse di terremoto che hanno distrutto la zona di Visso e Castelsantangelo sul Nera, creando gravissimi danni nella zona di Preci e Norcia, preludio del terremoto ancora più forte del 30 ottobre. Una data che Marche ed Umbria in particolare si preparano a celebrare con specifiche iniziative.
A sollevare il caso sono i consiglieri regionali del M5s dell’Umbria Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari. Pronti a dare battaglia sia sulla data scelta per l’incontro che per l’opera in sé, già avversata ufficialmente dagli enti umbri a più livelli.
Il gasdotto Snam (la cosiddetta Tap) interessa infatti il territorio della regione Umbria due dei cinque tronchi dell’opera per una lunghezza complessiva di 125 km. Il tronco Sulmona – Foligno attraversa I territori comunali di Norcia, Preci, Cascia, Foligno e Sellano, per una lunghezza complessiva di circa 44 km. Nel Comune di Foligno e precisamente nella frazione di Colfiorito è prevista la realizzazione di una stazione di “lancio e ricevimento pig”, che consentirà l’allacciamento della rete dei gasdotti regionali esistenti tra cui il metanodotto Recanati – Foligno per il quale è previsto il potenziamento. Da tale punto ha origine il tratto Foligno – Sostino che Interessa per altri 81 km la Regione Umbria ed attraversa i territori comunali di Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga e Città di Castello. La Regione, però, ha già formalizzato la sua contrarietà al tratto Sulmona – Foligno (il diniego è stato espresso anche dalla Regione Abruzzo), mentre per quanto concerne il tratto di metanodotto Foligno – Sestino, l’iter procedurale per l’autorizzazione alla costruzione dell’opera è sospeso.
“Come gettare altri miliardi, mentre i terremotati vivono ancora nell’emergenza e mentre la ricostruzione non è mai partita, oltre un anno dopo? Come insultare ancora una volta famiglie e imprese distrutte dal sisma? Come provocare ulteriormente la natura?” si chiedono i consiglieri umbri del Movimento 5 stelle. “Non c’era tempismo peggiore – evidenziano – del convocare a Roma la Regione Umbria e altri enti proprio a un anno dai catastrofici eventi del 26 e del 30 ottobre, occorsi tra Umbria e Marche. Con due paginette di convocazione, lo Stato cerca l’intesa per portare avanti questo assurdo progetto di mega-gasdotto, da realizzare in mezzo a faglie più che attive, con pericoli evidenti per comunità locali già ampiamente sconvolte dalla forza della natura. Sull’argomento il Movimento 5 Stelle è già reiteratamente intervenuto a livello nazionale e nelle diverse Regioni, inclusa la nostra, con tutti i propri portavoce eletti. L’Assemblea legislativa dell’Umbria si è già espressa due volte contro l’ipotesi appenninica nella scorsa legislatura. Evidentemente ancora non basta”.
“Alcuni giorni or sono – raccontano Liberati e Carbonari – abbiamo pure richiesto, come Gruppo in Regione e con lettera ufficiale, se la Giunta Marini intenda presentarsi all’incontro e per dire cosa, vista la totale contrarietà già unanimemente espressa da una pluralità di soggetti anche molto diversi tra loro, nonché dallo stesso nostro Ente con una specifica delibera -DGR 1005/2016- : non ci sono condizioni per intesa alcuna!”. I penta stellati annunciano quindi: “Siamo pronti a difenderci, avviando anche in Umbria una straordinaria vertenza collettiva contro chi intende attentare al nostro stesso diritto alla vita. E martedì 24 ottobre chiederemo nuovamente all’Aula una parola chiara e definitiva, presentando una mozione urgente: al riguardo siamo tutti chiamati alla massima unità e responsabilità”.