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Gasdotto Brindisi – Minerbio: entro settembre il tavolo del Governo

Sarà convocato entro il mese di settembre, da parte del Governo, il tavolo interistituzionale per esaminare la situazione e le criticità del progetto del gasdotto Brindisi-Minerbio, con particolare riferimento al tratto abruzzese e a quello umbro-tosco-marchigiano. E’ quanto deciso ieri dalla Camera dei Deputati, quando lo stesso Governo, per bocca del Sottosegretario allo Sviluppo Economico De Vincenti, ha accolto l’ordine del giorno del PD, firmato da Walter Verini, Giovanni Lolli, Raffaella Mariani e Massimo Vannucci.

Le dichiarazioni – “Si tratta di un risultato che consideriamo importante – commentano Verini e Lolli in una dichiarazione congiunta – perché finalmente il Governo convocherà tutte le parti interessate, entro una data precisa, per una valutazione approfondita del progetto che, secondo tante istituzioni regionali, provinciali e comunali, secondo i Comitati e secondo la stessa Commissione Ambiente della Camera, contiene aspetti davvero preoccupanti, legati al progetto del tracciato lungo aree a sismicità di prima categoria e lungo altri territori di assoluto pregio ambientale e naturalistico”.

“Noi non siamo ovviamente contro i gasdotti – continuano i due parlamentari del PD – e siamo favorevoli ad una seria e diversificata politica energetica del nostro Paese, che ne garantisca il fabbisogno presente e futuro, che sostenga lo sviluppo delle energie rinnovabili: quello che riteniamo indispensabile, in questo caso, è un esame serio e approfondito di tutte le criticità del progetto, per studiare con tutti i soggetti interessati e competenti la fattibilità, che riteniamo praticabile, di spostamento del tracciato”.

“Consideriamo l’impegno formale del Governo, assunto in aula della Camera dei Deputati – concludono Verini e Lolli – una tappa significativa, certo non ancora risolutiva, che premia gli sforzi di tutti coloro che si sono battuti e si battono per necessarie ed urgenti politiche di sviluppo e di investimenti che siano sostenibili e in grado di non colpire, ma di valorizzare il patrimonio ambientale e l’ecosistema del nostro Paese, che di per sé costituisce anche una enorme risorsa per l’Italia”.