Categorie: Istituzioni Umbria | Italia | Mondo

Garante detenuti / Approvata la modifica del quorum per l'elezione

L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato con 14 sì (Partito democratico, Italia dei valori, Comunista umbro, Partito socialista) 8 no (Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Fratelli d'Italia e Lega nord) e 2 astenuti (Brega e Smacchi, Pd) la legge (proposta da Dottorini-Idv, Stufara Prc-Fds e Locchi Pd) che modifica le procedure di nomina del Garante dei detenuti e prevede un tetto massimo del 20 per cento dell'indennità di un consigliere regionale quale compenso per l'incarico. A partire dalla quarta votazione quindi, se in precedenza non viene raggiunta la maggioranza dei 2/3, la designazione può avvenire con la maggioranza assoluta dei consiglieri regionali.
Respinto l'emendamento Cirignoni (Lega nord) che proponeva di assegnare le funzioni del garante a presidente e vicepresidente della Terza Commissione consiliare. Approvato invece con 21 sì, 2 contrari (Goracci – Cu e Brutti- Idv) e 1 astenuto (Brega), l'emendamento Lignani (Fd'I) – Nevi (FI) che introduce una norma transitoria per la quale in prima applicazione il garante resta in carica fino alla fine della legislatura e può essere rieletto.

Il relatore Renato Locchi (Pd) ha illustrato in Aula la proposta di modifica, osservando che “Si tratta di un’integrazione che prende atto dell’esperienza vissuta in questo Consiglio regionale nel corso degli ultimi mesi. Le motivazioni per le quali fu varata la legge rimangono e nel frattempo diverse Regioni hanno già nominato il garante. A questa modifica arriviamo dopo che questo Consiglio regionale non è stato in grado di dare esecuzione a una legge che si era dato. Sono state fatte quattro votazioni, al massimo in due occasioni sono stati raggiunti 18 voti mentre ne servono 21. Su questo punto, da mesi e mesi giaceva una proposta a firma di Dottorini, che devo dire abbiamo messo su un binario morto perché volevamo arrivare alla nomina con 21 voti, ma se questo Consiglio regionale si è dimostrato non all’altezza di fare una nomina occorre introdurre il principio della modifica del quorum alla quarta votazione”.
Il relatore di minoranza Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d'Italia) ha spiegato che “la contrarietà dell'opposizione è basata su due principi: il primo è che non si può scegliere un soggetto che dovrebbe essere garante con una maggioranza semplice, soprattutto in ragione del delicato ruolo che deve esercitare; l'altro è che il garante delle carceri non dovrebbe nemmeno esistere. Non per una questione di costi della politica (su cui si dovrebbe meglio riflettere per non lasciare questa attività ai ricchi e a chi ha il sostegno dei poteri forti) ma perché il consigliere regionale è di per se stesso il garante delle carceri, dato che visitare le carceri della regione è una sua prerogativa. In questo modo si sacrificano, ancora una volta, le prerogative e l'autonomia del Consiglio. Il collega Zaffini sottolinea il fatto che devono essere garantiti non solo i carcerati, ma anche coloro che i carcerati devono sorvegliare. Questo è vero ma ribadisco che il problema principale è l'abdicazione del ruolo dei consiglieri regionali, con norme che sono costose, inutili, pleonastiche. Faremo di tutto per evitare che questa norma possa in andare in porto e, come atto di dissenso, abbandoneremo l’Aula in sede di votazione”.

Leggi anche:

Riproduzione riservata