E’ ancora scontro sulla gara per la gestione dei musei cittadini (inclusa la Rocca Albornoziana) del Comune di Spoleto che, dopo il fallimento del primo bando e la proroga tecnica dei servizi all’attuale cooperativa, annuncia di essere pronta a pubblicare il nuovo bando.
A lanciare l’allarme (anzi un nuovo pre-allarme) è la Filcams Cgil che in una nota striglia l’amministrazione comunale su vari fronti, a cominciare dal mancato confronto con le parti sociali, ipotesi peraltro prevista anche dal nuovo Codice degli appalti. Su cui però il sindaco Sisti e il vice con delega alla cultura, Danilo Chiodetti (Pd), non hanno voluto sentir ragione procedendo dritti per la propria strada.
“Nonostante le nostre richieste di confronto per garantire la continuità occupazionale e il rispetto dei diritti di lavoratori e lavoratrici” scrive la Filcams della segretaria Alessandra Lecce “viene messa a rischio la stabilità lavorativa e non riconosciuto l’enorme sacrificio che attualmente il personale in appalto, che svolge i servizi, sta facendo, lavorando con un monte orario individuale dimezzato. Ciò significa che per sopperire alla mancanza di ore di lavoro, i dipendenti sono costretti a ricorrere ai loro permessi, ferie e banca ore. A complicare ulteriormente la situazione, non vi è alcuna certezza sul fatto che la prossima gara preveda l’applicazione della clausola sociale per le 24 persone precedentemente in organico, cioè prima della proroga tecnica d’urgenza. Secondo le informazioni in nostro possesso, il nuovo bando per la gestione dei servizi culturali prevederà un aumento delle risorse economiche disponibili, ma al contempo una riduzione dell’organico di ben 8 unità, il che potrebbe compromettere la qualità e l’efficienza dei servizi, soprattutto in un settore che richiede personale altamente qualificato e formato”.
In pratica, a quanto trapela, sarebbero stati sì riconosciuti i nuovi importi previsti dai contratti di lavoro (anche se non è dato sapere a quale Ccnl si farà riferimento nel bando) ma non cambiando l’importo, a scapito delle ore di lavoro. Tanto che il Comune vorrebbe (il condizionale è d’obbligo) diminuire gli orari di accesso ai vari musei.
Lunedì 10 il sindacato incontrerà i lavoratori per decidere il da farsi ed eventuali nuove azioni.
Sindaco “migliorate le condizioni”, ma i conti sembrano non tornare
A stretto giro di posta arriva la nota del municipio che annuncia la pubblicazione del “nuovo capitolato e dei relativi documenti di gara” inclusa la clausola per cui l’aggiudicatario “l’aggiudicatario è tenuto anche a garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato, assorbendo prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze dell’aggiudicatario uscente, garantendo le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa per le persone con disabilità o svantaggiate”.
Scrive il sindaco Sisti “abbiamo tenuto conto sia delle criticità riscontrate nella precedente gara, sia delle garanzie relative ai livelli occupazionali che come Ente era possibile inserire per legge nella procedura. Abbiamo agito innanzitutto per migliorare le condizioni generali di un servizio molto importante per il sistema museale della nostra città, confrontandoci con i diversi soggetti coinvolti in maniera aperta e leale. Il rispetto delle regole esistenti e l’interesse collettivo sono sempre i punti di riferimento del lavoro svolto da questa amministrazione”.
Nessun commento alla mancata convocazione delle parti sociali, cosa peraltro abbastanza in linea se si guarda alle continue proteste dell’opposizione in consiglio comunale o delle associazioni di categoria delle imprese. Né da parte dell’assessore competente.
La gara pubblica avrà durata triennale (con rinnovo per altri 3 anni) con il Comune che erogherà “un contributo finanziario di sostegno annuo pari a € 254.000,00, al netto del ribasso offerto in sede di gara (questo sarà depurato dei costi di sicurezza non soggetti a ribasso pari a € 1.758,00).
La stima del valore complessivo della concessione per 36 mesi, calcolato considerando i dati storici relativi agli incassi della bigliettazione dei musei, delle visite guidate, dei camminamenti alla Rocca Albornoz e di eventi promossi dal concessionario e gli incassi dei bookshop, è di € 1.532.057,85. Il valore tiene conto anche del contributo finanziario di sostegno annuo versato dal Comune e della stima degli incassi derivanti dall’utilizzo degli spazi oggetto di gara in base alla libera iniziativa del gestore” conclude la nota.
Dunque, al contributo triennale di 762.000, una ditta concorrente (al netto del ribasso) può verosimilmente ipotizzare di introitare da visite, eventi, bookshop etc. poco più di ulteriori 770mila euro (256.685,95 euro l’anno, sempre stimati).
Dividendo l’ammontare per 24 dipendenti (è certo comunque che gli stipendi non sono omogenei tra i dipendenti dell’attuale cooperativa che ha l’appalto), l’importo annuo sarebbe di poco superiore a 21mila euro lordi a lavoratore.
Una cifra che non sembra proprio compatibile con un impegno di tutto il personale fin qui impiegato.
Gara Musei, e la Fondazione?
Anche l’opposizione ha acceso i riflettori sulla gara dei musei civici per comprendere tutti gli elementi che hanno portato al nuovo bando. Non solo.
Proprio nel penultimo Consiglio comunale del 30 gennaio, quello in cui è stato approvato l’accordo per il Must, la consigliera di minoranza Alessandra Dottarelli (Alleanza civica), oltre a tornare sul mancato affidamento della gara per i musei, ha chiesto al sindaco Sisti se fosse ancora intenzione della giunta realizzare una Fondazione proprio per la valorizzazione e la gestione dei musei.
Una decisione annunciata già due anni fa e che era stata inserita tra i requisiti a base della selezione per la nomina del nuovo direttore (incarico affidato ad aprile 2023 al dottor Saverio Verini).
Non proprio lineare la risposta dai banchi della governance: “Il nuovo direttore ha fatto una valutazione che ancora stiamo mettendo a fuoco, come riorganizzare il nostro settore civico e come mettere insieme la collaborazione con la Rocca che è un Museo nazionale, che è anche quello oggetto della gara che adesso stiamo espletando e che sarà pubblicata nei primi 10 giorni di febbraio…per cui è in corso di valutazione, non appena il direttore ha pronta la proposta la valuteremo e vedremo come portare avanti la gestione dei musei civici“.
In attesa di capire se il progetto per la costituzione della Fondazione è stato fatto o è ancora in itinere – l’idea di un partenariato con i privati è sicuramente buona, se aiuterà il rilancio del patrimonio artistico e architettonico e quindi garantendo anche l’occupazione -, ovvero quando sarà varata, resta il dubbio di come questa potrà integrarsi con una gara triennale ad un soggetto esterno.
A meno che nel bando non siano state previste clausole di rescissione anticipata o di un “ingresso” sotto altro soggetto giuridico.
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