Spoleto

Game over a Spoleto, espulsi dalla Lega 2 assessori e 4 consiglieri

Game over per la giunta di Spoleto: dopo la fuoriuscita di Fratelli d’Italia dalla maggioranza, arriva oggi l’epurazione dalla Lega dei 4 consiglieri comunali (ma anche degli assessori Francesco Flavoni e Maria Rita Zengoni) che, nonostante i numerosi richiami a spronare una azione amministrativa più incisiva, hanno continuato a sorreggere la giunta del sindaco Umberto De Augustinis finendo per spaccare a metà lo stesso partito locale.

La Lega dice “game over”

La notizia, peraltro già trapelata da sabato, è stata ufficializzata alle 15.53 di oggi – anticipata un’ora prima via whatsapp agli epurati – con una nota dell’ufficio stampa leghista che non lascia spazio ad equivoci: “I consiglieri Sandro Cretoni, David Militoni, Giampaolo Fagotto Fiorentini e Debora Pompili, e gli assessori Francesco Flavioni e Maria Rita Zengoni, non rappresentano più la Lega Umbria” fa sapere la segreteria regionale.

La Lega dice “game over” ed espelle 6 componenti

Appena due righe di commento da parte del segretario, l’onorevole Virginio Caparvi: “Il provvedimento di espulsione dal partito si è reso necessario poiché gli stessi hanno agito reiteratamente al di fuori della linea politica della Lega Umbria”.

Il clamoroso provvedimento mette a nudo le responsabilità politiche della Giunta dove la questione dell’ospedale di Spoleto – per la quale il primo cittadino ha impugnato l’Ordinanza della Regione di trasformarlo in nosocomio covid, finendo per strappare il dialogo con Palazzo Donini (che pure non l’aveva avvertito della decisione presa) – non è che la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Un contenitore già pieno di troppi malumori. Tanto che ben 3 consiglieri leghisti (Riccardo Fedeli, Cesare Loretoni e Stefano Proietti) da mesi avevano prese le distanze dalla governance. Tanto da portare l’opposizione, almeno sulla carta, a diventare maggioranza in seno al Parlamento locale.

Di sicuro la città da mesi è sempre più incendiata; come non mai, probabilmente dal dopoguerra. Neanche le bagarre politiche vissute nel biennio 2013-2014, quando il centrodestra degli interessi finanziari tentò l’assalto al palazzo allora retto dal sindaco Massimo Brunini (che vinse la partita alle elezioni successive con il 59% delle preferenze): neanche in quei momenti, partiti e movimenti presenti in consiglio comunale arrivarono ad un simile livello di litigiosità.

Oggi resa ancor più insopportabile da insulti e commenti al vetriolo presenti a iosa sui social.


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Epurati in silenzio

E sì che quasi tutti gli epurati avevano cominciato la legislatura ottenendo incarichi e ruoli di prestigio, a volte anche a dispetto di non brillanti risultati elettorali: Francesco Flavoni (63 preferenze) e Maria Rita Zengoni (122) chiamati in Giunta, Sandro Cretoni (286) presidente del consiglio comunale, Giampaolo Fagotto (165) presidente della Commissione urbanistica – lavori pubblici – infrastrutture e arredo Urbano, Davide Militoni (149) la carica di capogruppo e una candidatura nel 2018 al consiglio regionale in cui 14mo.

I 6 al momento preferiscono non commentare la notizia. I più hanno cellulari staccati o non rispondono. Rispondono solo Flavoni e Fagotto ma preferiscono non commentare la notizia.

Probabile che insieme i 6 si ritrovino per decidere un ricorso agli Organi di garanzia della Lega, anche se non si esclude una migrazione verso il Gruppo misto in attesa magari di creare una lista civica ad hoc (difficile il transito in quella del sindaco di Laboratorio per Spoleto).

Di certo una situazione difficile, di più per il Presidente del consiglio Cretoni.

Sindaco dal City Forum

Il sindaco, contattato da Tuttoggi via whatsapp, ha così commentato la notizia: La Città (e non solo) ha problemi enormi. Dobbiamo occuparcene o saranno i problemi ad occuparsi presto di tutti noi“.

A quanto è dato sapere, il primo cittadino non avrebbe alcuna intenzione di ritirare le deleghe ai due assessori leghisti e si prepara al consiglio comunale di giovedì prossimo in cui verrà discusso il bilancio di previsione.

Intorno alle 19 di oggi, con quasi un’ora di ritardo, giustificato da una convocazione del Comitato di sicurezza presieduto dal Prefetto, il sindaco ha raggiunto la sede del City Forum.


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27 i partecipanti in rappresentanza di 35 delle 48 associazioni che compongono il CF che, per il tramite del portavoce Sergio Grifoni hanno voluto spiegare al primo cittadino i motivi della mancata partecipazione al Comitato di vigilanza per la salute cittadina promosso da De Augustinis.

Due i motivi su cui si basa la decisione: il non voler alimentare divisioni e strumentalizzazioni sul delicato tema dell’ospedale e il non ritenere il Comitato cittadino capace di risolvere le problematiche del nosocomio che devono essere affidate esclusivamente al dialogo costruttivo delle istituzioni.

Da parte sua il Sindaco, a quanto riferiscono i presenti, ha confermato la massima attenzione verso le attività del city forum e auspicato la massima unità sull’ospedale vista la delicata situazione scatenata dall’aggravarsi della pandemia.

De Augustinis ha fatto un passaggio anche all’incontro avuto con Bertolaso annunciando che nei prossimi giorni sarà impegnato a Terni dove il Dipartimento della Protezione civile dovrebbe installare un ospedale da campo in prossimità del “Santa Maria”.

Game over anche in consiglio?

Tornando alla politica, la decisione della Lega sembra aver stordito tutti i gruppi consiliari. Nessun commento né nota da parte di alcuno, da sinistra a destra.

E giovedì è atteso il consiglio comunale chiamato ad approvare il bilancio previsionale 2020. L’opposizione, salvo ripensamenti dell’ultima ora, dovrebbe esprimere voto contrario.

Così almeno, stando a dichiarazioni e note stampa, il Pd (che recrimina di non essere stato mai reso partecipe dei lavori), Ora Spoleto, Alleanza civica e Spoleto popolare. In teoria 9 voti contrari.

Riflettori puntati sui 7 consiglieri “ribelli” del centrodestra (Polinori, Di Cintio e Santirosi per Fd’I, Marina Morelli per F.I., Fedeli, Loretoni e Proietti per la Lega), che non avrebbero ancora deciso quale posizione tenere: votare il bilancio quale ‘atto di responsabilità’ o confermare la sfiducia già palesata in altre votazioni.

In questa seconda ipotesi i voti contrari salirebbero a 16 e per il governo cittadino sarebbe game over.

Probabilmente la risposta arriverà solo pochi minuti prima del voto, al momento delle dichiarazioni di voto.

(modificato alle 7.20)

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