Preoccupano le ripercussioni a Spoleto e in Umbria della fusione di Bps in Banco Desio. Dopo il via libera della Banca d’Italia un mese fa, in seguito al progetto avallato dai cda della Banca Popolare di Spoleto e del Banco Desio a dicembre, i sindacati manifestano per tutelare i posti di lavoro in città e in Umbria.
A scendere in piazza, in particolare, è la Fisac Cgil che per domani – mercoledì 10 aprile, ha organizzato un presidio in piazza Pianciani.
“In continuità con il presidio del 28 marzo davanti al Banco di Desio e della Brianza, anche in Bps siamo costretti a scendere in piazza – spiegano in una nota Isabella Caporaletti, coordinatrice Fisac Cgil Banca Popolare di Spoleto, ed Elena Farina, coordinatrice Fisac Cgil Gruppo Banco Desio – con un’azione forte per chiedere che si apra subito un confronto”.
A partire dal mese di luglio – ricorda il sindacato – la Banca Popolare di Spoleto perderà definitivamente la sua identità giuridica a causa della programmata fusione per incorporazione. “Siamo seriamente preoccupate per i colleghi della direzione generale e per la possibile perdita di numerosi posti di lavoro in Umbria e nella città di Spoleto – spiegano dalla Fisac Cgil – Inoltre, all’interno del gruppo Banco Desio il contratto integrativo è scaduto da 12 anni, pur in presenza di risultati positivi negli anni precedenti conseguiti con l’impegno dei lavoratori; l’azienda è unica nel sistema a non aver rinnovato il contratto aziendale”. A tutto ciò si aggiungono relazioni sindacali giudicate “non all’altezza” e minate da “una gestione paternalistica e antistorica“.
“Noi chiediamo che la Banca risponda al velocissimo sviluppo tecnologico aumentando i servizi e non, come sta facendo, chiudendo sportelli e riducendo il personale – concludono Caporaletti e Farina – Non pretendiamo l’impossibile, ma che si apra da subito un confronto serio”.