Niente più debiti per la Spoletina trasporti grazie alla fusione tra i vari rami dell'azienda cittadina. Lo comunica il presidente Giancarlo Tulipani (nella foto) che annuncia che quest'oggi, con un atto notarile, si è conclusa la fase della fusione per incorporazione della S.S.I.T Spa nella S.S.I.T. Gestione Spa, secondo quanto deciso dall'assemblea dei soci a maggio.La fusione avrà effetto retroattivo al 1 gennaio 2007 e consentirà di ripianare le perdite dell'esercizio 2006 e del 2007 senza alcun intervento da parte dei soci (Comune di Spoleto e Provincia di Perugia).Non è tutto: il processo di incorporazione dopo la chiusura di bilancio del 2007 riguarderà anche la SSIT Esercizio.
Il motivo di questa riunificazione all'interno della Spoletina? “Tutto questo – sottolinea in una nota Tulipani – risponde alle nuove esigenze dettate dalla legislazione che si è sviluppata a partire con la finanziaria del 2007, legislazione tesa a favorire la concentrazione tra aziende, invertendo così una tendenza che, fino al 2006, obbligava anche le aziende di trasporto pubblico a tenere separata la proprietà degli immobili e degli impianti dalla gestione del servizio”.Oltre al ripianamento dei debiti, la riunificazione dei vari rami della Ssit non comporterà minori spese per quanto riguarda l'indennità dei vertici dell'azienda. Il presidente precisa infatti che “l'articolazione del gruppo SSIT in più società non ha mai portato ad una proliferazione di indennità, ma va sottolineato che questa è stata ed è sempre una ed una sola e senza gettoni”.
Con l'unificazione ci sarà una nuova organizzazione interna, concordata con le organizzazioni sindacali, che permetterà di poter disporre meglio delle risorse umane. Insomma tutto va per il meglio? Mica tanto. Il grande problema della Spoletina è la gestione del trasporto pubblico locale (tpl). Un servizio che comporta grandi spese con pochi introiti, a differenza di quanto avviene per le aziende di Perugia e Terni.La Spoletina compie circa 6 milioni di km di servizio tpl l'anno, con un costo medio per km di 2,4 euro. Più o meno lo stesso di Apm e Atc. Quello che invece è molto diverso è l'incasso dovuto ai biglietti dell'autobus. L'azienda perugina introita circa un euro a km, quella terzana 60 centesimi, mentre la Ssit (che si occupa di Spoleto, Foligno e Valnerina) soltanto 30 cent.
“Il problema della SSIT Gestione Spa – spiega Tulipani – è che deve assicurare il servizio di t.p.l. in un territorio vasto, orograficamente scomodo, e con una densità di popolazione per Kmq molto bassa. I problemi che determinano il disavanzo di gestione del t.p.l. erogato dalla SSIT Gestione Spa sono tutti su questo punto:essi non derivano da una gestione non adeguata e non corretta ma una disponibilità di solo 1/3 delle risorse di cui altre azienda possono disporre. E' pur vero e necessario che Regione Province e Comuni procedano sollecitamente verso la costituzione della Holding e quindi dell'Azienda Unica Regionale: ma se poi non si vogliono far collassate i bilanci dell'amministrazione provinciale (titolare dei trasporti extraurbani) e quella dei comuni (titolari del trasporto urbano), è necessario che le linee di t.p.l. di questo bacino possano disporre di un contributo a Km maggiore di quello assicurato alle altre aziende che dalla bigliettazione riescono a introitare sul proprio territorio il doppio o il triplo di quello che avviene nel territorio servito dalla SSIT”.
Insomma, quello che la Spoletina chiede è che si cambi il sistema di erogazione dei contributi, riservando una quota maggiore a quei km di tpl che rappresentano effettivamente i servizi minimi essenziali.”L'equilibrio del sistema, complessivamente, – conclude il presidente Tulipani – va ricercato non solo nella diminuzione di costi di gestione attraverso l'accorpamento di servizi generali, ma anche riconoscendo realtà quale quelle del nostro territorio un adeguato contributo”.