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Furti in villa, arrestato a Bastia Umbra uno della banda, recuperata ingente refurtiva

E' considerato uno dei responsabili dei numerosi assalti in villa nella provincia di Perugia che hanno riempito le pagine della cronaca nelle ultime settimane l'uomo, 28 anni, arrestato ieri dai carabinieri della Compagnia di Assisi a Bastia Umbra.

I carabinieri sono riusciti a fermare l'uomo proprio grazie a un ingente impegno di forze. Nella giornata di ieri, infatti, 20 uomini e una decina di pattuglie erano posizionate nei principali snodi viari della provincia, proprio per tentare di intervenire tempestivamente contro questo tipo di episodi. Verso sera è arrivata al 112 la segnalazione di un tentativo di furto a Bastia Umbra, in frazione Costano.

Secondo quanto riferito dall'Arma, a quel punto “è partita così la cinturazione della zona ed è stata subito intercettata una Volkswagen Passat di colore grigio rubata a Spina lo scorso ottobre con tre persone a bordo che alla vista delle gazzelle dell’Arma hanno abbandonato il veicolo e si sono dati alla fuga a piedi”.
Immediato il via, a questo punto, di una vera e propria battuta di ricerca, effettuata dai militari per rintracciare i tre. Uno di questi -il 28enne, risultato di nazionalità albanese- è stato fermato nella zona industriale di Santa Maria degli Angeli, dove aveva appena messo in moto un furgone -poi risultato anch'esso rubato. Alla vista dei militari, l'uomo si è lanciato dal veicolo e ha tentato una nuova fuga a piedi, stavolta però senza successo, dopo quello che i militari definiscono un “rocambolesco inseguimento”.

All'interno del furgone, i carabinieri hanno trovato un'ingente refurtiva, con oltre 500 monili d'oro e numerosi orologi di varie marche e modello. Secondo quanto riferito dai militari, l’oro era contenuto in cinque federe di cuscino di diverso colore. L'ipotesi degli inquirenti è che ciascuna federa possa provenire da una diversa casa visitata dalla banda.

I Carabinieri hanno recuperato anche delle mazze, spranghe di ferro, cacciavite, altri arnesi da scasso e guanti da lavoro. Secondo quanto riferito dal capitano della compagnia Andrea Pagliaro, la presenza tra questi arnesi di un trapano a mano, simile a quello utilizzato in alcune rapine, come la più recente, a Brufa, potrebbe in qualche modo essere l'elemento di collegamento del gruppo con i vari episodi.

Prosegue intanto anche oggi la ricerca degli altri due fuggitivi, mentre l'arrestato si trova nel carcere di Capanne, dove deve rispondere di furto in abitazione, furto aggravato di autovettura, ricettazione, reingresso illegale nel territorio italiano e porto di armi od oggetti atti ad offendere. (fda)