Trasimeno

Furti al Trasimeno, le azioni dei sindaci per superare “un momento eccezionale”: aperte le adesioni

Una “rete” di protezione contro le scorribande dei ladri. Le comunità di Panicale e Piegaro, che da metà dicembre sono state colpite da una serie di furti nelle abitazioni e nelle aziende (come altri centri del Trasimeno, quali Passignano e Castiglione del Lago) si affidano al Controllo di vicinato per cercare di rendere difficile la vita ai ladri.

Anche per evitare azioni personali e ronde, come quelle attuate da alcuni cittadini esasperati nella zona di Tavernelle. E proprio a Tavernelle, nella Sala Plivalennte L’Occhio, si è svolto l’incontro pubblico a cui hanno partecipato i sindaci di Panicale e Piegaro, Giulio Cherubino e Roberto Falcinelli.

Ai circa 200 cittadini che hanno partecipato (a dimostrazione di quanto il problema dei furti sia sentito) i due sindaci hanno illustrato le nuove possibili azioni di collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine. Si può dunque subito partire con un sistema integrato di sicurezza urbana, affiancando agli interventi di competenza esclusiva delle forze di polizia le iniziative dei cittadini volte a favorire e migliorare la conoscenza reciproca nell’ambito delle zone e delle frazioni del territorio comunale.

Controllo di vicinato: cos’è

In particolar modo è stato illustrato il progetto di Controllo di vicinato, aperto alla partecipazione attiva di tutti i cittadini. Il progetto prevede la sottoscrizione di un protocollo con la Prefettura che si impegna ad offrire al Comune supporto nell’elaborazione ed attuazione del Progetto, anche attraverso apposite riunioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica; a promuovere la partecipazione di rappresentanti delle Forze di Polizia agli incontri; a favorire la creazione di un rapporto costante e diretto da parte delle Forze dell’Ordine con i Coordinatori del Progetto, ai quali fornire le informazioni necessarie e dai quali apprendere ogni notizia su eventuali situazioni sospette.

Il ruolo del Comune

Il Comune da parte sua si obbliga a delineare le caratteristiche principali di ciascuna area cittadina, sia sotto il profilo sociale (caratteristiche demografiche, percentuale di etnie straniere, presenza di scuole, centri assistenziali o simili, ecc.) che economico (numero e caratteristiche degli esercizi commerciali, imprese, istituti di credito, servizi, ecc.); a sensibilizzare i cittadini di una zona definita, nella quale è sentita l’esigenza di maggiori controlli, favorendo la costituzione di “una rete”; a promuovere e pubblicizzare le possibilità offerte dall’adesione al programma; a far partecipare la polizia locale all’attuazione degli impegni previsti dal presente Protocollo; a vagliare le adesioni dei cittadini mediante l’individuazione di un Responsabile di Progetto; a predisporre idonea cartellonistica da apporre nelle aree in cui i residenti aderiranno al progetto.

Cherubini: emergenza da affrontare in modo congiunto

Prima del 18 dicembre – ha riferito il sindaco Cherubini – i furti in questo territorio erano un evento molto raro, anche grazie al lavoro compiuto dalle forze dell’ordine. E’ un momento di emergenza che vogliamo affrontare in modo congiunto e partecipato”.

Ferrivelli: reazione di una comunità ferita

Siamo di fronte – ha dichiarato Ferricelli – ad una comunità ferita ed arrabbiata. Le proposte che facciamo questa sera sono per sfruttare al massimo la grande reazione che questo territorio sta mettendo in campo”.

La vice presidente Simona Meloni

All’assemblea ha preso parte tra gli altri anche la vicepresidente del Consiglio regionale Simona Meloni, che ha annunciato l’intenzione di farsi promotrice di un disegno di legge per regolamentare e stanziare risorse per il controllo di vicinato in Umbria. Intanto il sindaco di Panicale Cherubini rende noto che nelle prossime 48 ore saranno pubblicati nei siti internet dei Comuni i modelli per la disponibilità ad aderire al progetto, con i riferimenti degli amministratori che saranno disponibili ad intervenire in ogni territorio.