La fase critica dell’emergenza dopo il terremoto del 30 ottobre sembra stare terminando e così la protezione civile nazionale dà vita ad interventi per fare in modo che ad essere assistiti siano soltanto coloro che ne abbiano pienamente diritto. Così, mentre è stato annunciato che tra un mese in albergo rimarrà soltanto chi ha casa inagibile, salvo alcune situazioni particolari, si lavora anche sulla strada della prevenzione delle truffe di vario tipo.
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Va quindi in questa direzione il protocollo d’intesa tra protezione civile e Guardia di finanza, che prevede una più stretta collaborazione tra i due enti, per garantire legalità e correttezza nell’ambito delle misure di sostegno rivolte alla popolazione colpita dal terremoto nel centro Italia. A firmare l’accordo, finalizzato a prevenire e contrastare condotte lesive degli interessi pubblici nel contesto emergenziale, sono stati il capo del dipartimento di protezione civile, Fabrizio Curcio, e il comandante generale della Guardia di finanza, generale di corpo d’armata Giorgio Toschi.
In particolare, l’intesa consentirà di intensificare l’azione di controllo della polizia economico-finanziaria per individuare eventuali casi di affitti in nero o a prezzi non in linea con quelli di mercato, nonché la prevenzione e repressione di eventuali casi di indebito ottenimento dei contributi per l’autonoma sistemazione o per i danni subiti.
“Con questa firma aggiungiamo un altro importante tassello all’impegno dello Stato per garantire la massima trasparenza e correttezza nelle misure a favore delle popolazioni colpite dal sisma” ha detto l’ingegnere Curcio. “Crediamo fortemente – ha aggiunto – che la risposta a un’emergenza drammatica, che tocca le vite di tanti concittadini e vede impegnato tutto il Sistema nazionale di protezione civile, richieda uno sforzo straordinario anche nel prevenire e contrastare ogni possibile illecito o speculazione”.
Anche il generale Toschi ha espresso ampia soddisfazione per l’avvio dell’intesa, che rappresenta uno strumento di sostanziale potenziamento delle linee di presidio della legalità a tutela delle popolazioni delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, colpite dai recenti eventi sismici.