Emergono particolari sull’arresto per corruzione di un funzionario della Regione Umbria e di un’imprenditrice di Perugia. Arresti effettuati in flagranza di reato operato dai carabinieri del NIPAAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) di Perugia al termine di una lunga attività investigativa svolta dai militari coordinati dalla Procura della Repubblica di Perugia.
Nel corso delle indagini, anche attraverso l’ausilio di intercettazioni telefoniche, i militari hanno ascoltato l’accordo stipulato tra l’imprenditrice e il funzionario.
I carabinieri forestali si sono così presentati nel luogo dell’incontro tra il funzionario pubblico e l’imprenditrice durante il quale è avvenuto lo scambio della mazzetta. I militari del NIPAAF, coadiuvati dai militari della dalla sezione di polizia giudiziaria, intervenuti immediatamente, hanno rinvenuto all’interno del veicolo del funzionario pubblico la busta oggetto di scambio contenente 3 mila euro in banconote di varo taglio, procedendo pertanto all’arresto in flagranza di reato dei due soggetti.
I due sono stati subito accompagnati in Procura per essere interrogati dal pm titolare dell’indagine. Al quale hanno confessato la remunerazione illecita. Per un’attività illecita che il funzionario avrebbe attuato “in modo sistematico – secondo quanto comunica la Procura – per istruire e facilitare le procedure amministrative regionali finalizzate al rilascio dell’autorizzazione a favore della società dell’imprenditrice che opera nel settore delle cave”.
Dalle perquisizioni personali, dei veicoli, e delle rispettive abitazioni, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro altre banconote in contanti, telefoni cellulari, tablet e computer.
Il pm ha disposto la custodia presso la Casa circondariale di Capanne di Perugia per il funzionario della Regione Umbria e gli arresti domiciliari per l’imprenditrice.
Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato gli arresti eseguiti e applicato gli arresti domiciliari per il funzionario mentre la donna è stata rimessa in libertà.
L’indagine è collegata ad una precedente attività della DDA della Procura di Ancona (Tango & Cash), da cui sono emersi anche profili di illegalità riconducibili a Perugia ed in particolare al funzionario pubblico.
La polizia giudiziaria sta conducendo ulteriori accertamenti e non è escluso che possano esserci ulteriori sviluppi di indagine.