Erano in tanti questa mattina (sabato 30 maggio) i presenti, al parco della Vittorina di Gubbio, per i funerali di Pier Paolo Filippini, il 40enne restauratore ritrovato morto sulle montagne del Friuli dopo una tragica caduta durante un’escursione.
La musica protagonista
L’ultimo saluto è avvenuto in forma laica nel segno del ricordo e della musica, uno dei grandi amori del ragazzo. Eloquente l’inizio della cerimonia con il suono dell’armonica e melodie jazz, sottolineati sempre dagli applausi.
Tanti presenti ai funerali
Oltre ai tanti amici e conoscenti, che hanno preso la parola per esprimere un pensiero o un ricordo, c’erano anche molte persone legate al padre Luigi, presidente dell’associazione Tamburini “Giuseppe Albini” (di cui faceva parte anche Pier Paolo) e direttore artistico della rassegna Jazz “Gubbio No Borders”, e alla madre Maria Clara Pascolini, insegnante ed ex vicesindaco della città.
Il padre “Era un esploratore della vita”
“Con la vostra presenza riusciamo a trasformare un commiato in un abbraccio collettivo – ha detto il padre Luigi rivolto ai tanti presenti – Questa ‘devastazione’ mi ha tolto le lacrime, mi è rimasta dentro solo tanta rabbia per una morte ingiusta e contro natura. E’ inaccettabile che un padre debba seppellire i propri figli. Pier Paolo era una persona speciale, esploratore della vita, irrequieto, cocciuto e testardo, ma sapeva creare empatia con tutte le persone che attraversavano la sua vita“.
Un tamburo e palloncini bianchi
Proprio accanto alla bara bianca, simboli di quello spirito d’artista e dell’uomo puro e buono che Pier Paolo è stato in vita, sono stati messi anche un tamburo e alcuni palloncini (anch’essi bianchi, poi lanciati in volo), portati sul feretro proprio dagli alunni della madre.