Terni

Fumo dall’inceneritore, riacceso dopo dieci anni

Fumo dall’inceneritore, per le prove di riattivazione del biodigestore biomasse, dismesso una decina di anni fa.

Il primo a lanciare l’allarme è stato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas de Luca, denunciando l’accordo tra Regione Umbria e Comune di Terni per riattivare l’impianto “all’oscuro della città”. La riunione per il prossimo riavvio – le parole di De Luca – sarebbe già fissata tra pochissimi giorni”. E rivendicando quanto profetizzato già da tempo.

“Appare evidente – denuncia ancora l’esponente del M5s – come, con alcune piccole modifiche autorizzative, il riavvio dell’impianto costituisca il raggiungimento della capacità di 180 mila tonnellate indicata nel piano dei rifiuti per la chiusura del ciclo regionale a Terni. Il M5S è pronto ad una mobilitazione generale al fianco della città per dire ancora una volta no all’incenerimento dei rifiuti a Terni e in Umbria”.

Prossimamente anche la sinistra ambientalista presenterà con il consigliere José Kenny un atto di indirizzo perché il primo inceneritore presente a Terni venga chiuso “in quanto non brucia indifferenziata – spiegano – ma scarti di cartiera che arrivano da fuori regione e che potrebbero essere recuperati”.

“Abbiamo già un gruppo tra associazioni, comitati e avvocati per l’ambiente – spiegano Alleanza Verdi Sinistra – per una strategia unica per procedere con forza tutti insieme, contro questa politica dei rifiuti in Umbria che, come soluzione prevede l’incenerimento, andando così contro le direttive europee, di recupero, riciclo e riutilizzo”.

E ricordano una passaggio della risposta del commissario europeo per l’ambiente alla petizione presentata: “I servizi della Commissione intendono valutare i piani dei Gestione dei Rifiuti degli stati membri e regioni come l’Umbria per verificare la loro conformità con i requisiti della Direttiva Quadro sui Rifiuti. In questo contesto, la Commissione si riserva il diritto di intraprendere qualsiasi tipo di procedura necessaria”.

L’ordinanza del sindaco Bandecchi e gli atti in Procura

Ma il sindaco Bandecchi ha respinto ogni responsabilità circa la prova sulla riattivazione del secondo inceneritore. Come ha detto in un video social: “Ѐ stato acceso – non so per quale motivo – il secondo inceneritore a Terni. C’è chi dice per fare prove o per pulizie, comunque non c’erano i permessi per fare niente e ho firmato un’ordinanza di chiusura”.

“Ancora una volta i 5 stelle smentiti dai fatti” ha ribadito il vice sindaco Riccardo Corridore. Spiegando che l’amministrazione comunale è contraria all’attivazione del secondo inceneritore. E annunciando che saranno inviati gli atti in Procura.

La replica del M5s

Il gruppo locale del M5s parla di “Giunta comunale in confusione”, che si è accorta delle prove sull’inceneritore solo dopo la segnalazione pentastellata. E stigmatizza come il sindaco Bandecchi da una parte stoppi l’inceneritore, dall’altra si dica a favore del termovalizzatore.

(ultimo aggiornamento ore 14.20)