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Fumata nera per la nuova farmacia di Gubbio: Guerrini ancora in minoranza

Non passa neanche questa volta la delibera per l'istituzione della nuova farmacia a Gubbio: la giunta comunale ha per la seconda volta bocciata la proposta, portando così nuovamente in minoranza Guerrini ed i suoi sostenitori. Di fatto rispetto alla scorsa seduta, di una settimana fa, non è cambiato nulla: la commissione ha riproposto lo stesso sito per la costruzione del nuovo edificio, ossia Cipolleto – Ponte d'Assi, per vedersi rigettare un'altra volta l'idea. A nulla è servità l'ora di interruzione della seduta, proposta dal presidente del consiglio Pecci e appoggiata dallo stesso Guerrini. Il sindaco ha poi rilanciato con un emendamento alla delibera, bocciato a sua volta.

La nota di Guerrini – In merito al consiglio comunale di ieri il sindaco di Gubbio interviene con una nota: “Ritengo di aver portato avanti con la giunta tutto quello che la legge e gli indirizzi del consiglio comunale consentivano di fare. Restava solo da decidere la localizzazione della nuova farmacia privata. La giunta con propria delibera ha ottenuto anche il parere positivo degli organi competenti nel procedere alla localizzazione della nuova farmacia nelle frazioni di Cipolleto – Ponte d'Assi. Leggi e norme alla mano durante la sospensione del consiglio di ieri, ho raccolto le positive valutazioni dei consiglieri comunali intervenuti inserendo, nel deliberato, la disponibilità del comune ad individuare come sede della futura farmacia comunale o l'area ovest del territorio o il centro storico. Quest’ultima in coerenza con il lavoro che l'amministrazione comunale sta svolgendo per realizzare all’interno dell’immobile dell’ex ospedale “la città della salute”. La giunta ha rappresentato pienamente la volontà di non privare il centro storico di servizi così importanti e allo stesso tempo di garantire un servizio come la farmacia a frazioni come Cipolleto e Ponte d’Assi che, rispetto ad altre, ne sono prive. Ho raccolto il tutto in un emendamento a mia firma che ha visto la più forte contrarietà, nel dibattito durante la sospensione del consiglio, da parte del presidente del consiglio, del capogruppo consiliare del partito di maggioranza e di altri consiglieri comunali. Il voto in consiglio da parte di questi consiglieri è oggettivamente un atto di forza nei confronti della giunta che, nella piena disponibilità al dialogo ed al confronto, ha fatto il proprio dovere nell'interesse di tutta la comunità eugubina. La giunta continuerà ad andare avanti e mi assumo la responsabilità affinché non accadano più episodi come questi che intendono, in maniera furbesca, indebolire il ruolo del sindaco e dell'amministrazione comunale. Chiedo ufficialmente alla conferenza dei capigruppo di poter convocare un consiglio comunale aperto legato ai veri e fin troppo drammatici problemi del lavoro e dell'economia. Lascio ad altri, le polemiche di palazzo. Ho il dovere di governare affrontando uno ad uno i problemi degli eugubini e non le beghe dei protagonismi che stanno oggettivamente soffocando il consiglio comunale. Mi avvarrò di tutte le migliori personalità della coalizione di maggioranza, coalizione che, ha chiesto al partito di maggioranza, di non temporeggiare sulla necessità dell'azzeramento delle deleghe in giunta, sul ruolo guida del gruppo consiliare di maggioranza nonché sulla indispensabile figura dell'ufficio di presidenza come organo di garanzia ed imparzialità. Visto che lo si continua a fare, ritengo di dover procedere immediatamente con una forte azione per quello che riguarda deleghe fondamentali per il governo della città. Ho ricevuto pieno mandato dagli eugubini ed il governo si garantisce con il rispetto dei ruoli, regola fondamentale per una reale autonomia dell’azione amministrativa. Quello che sta accadendo non si è mai visto nella storia democratica di questa città e ci tengo a sottolineare che tutto questo non dipende dalla mia volontà. Sono il primo a voler rifiutare ogni coinvolgimento legato a chi vuole indebolire il governo della città. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, per quanto mi riguarda ho rappresentato tutte le valutazioni presentate della coalizione di governo”.

Interviene la Regione – E sulla questione sono intervenuti anche Smacchi e Goracci. “Il rinvio in merito all’approvazione del nuovo piano regionale delle farmacie – ha dichiarato il consigliere regionale Andrea Smacchi – consentirà alla regione di predisporre tutti gli atti di propria competenza al fine di poter esercitare il potere sostitutivo previsto dall’articolo 11 comma 9 della legge 27/2012.
Sarà quindi la regione a stabilire l’ubicazione della nuova farmacia nel Comune di Gubbio, una procedura assolutamente lineare e conforme alla legge rispetto alla quale appaiono strumentali e fuori luogo le levate di scudi alle quali abbiamo assistito in consiglio regionale.
Pur in assenza di una delibera del Consiglio Comunale, la città di Gubbio vedrà garantite tutte le prerogative previste dalla norma, vi sarà dunque una farmacia in più, di conseguenza aumenteranno i servizi nei confronti dei cittadini..
Tutto ciò consentirà di addivenire alla pubblicazione del bando per l’assegnazione delle nuove sedi e di espletare tutti i relativi passaggi burocratici nel più breve tempo possibile.
Si chiude in questo modo
– conclude Smacchi – l’iter di un provvedimento molto importante , rispetto al quale la regione, ha tenuto un atteggiamento di forte rispetto dei dettami normativi vigenti,che prevedono una più capillare presenza sul territorio del servizio farmaceutico, assicurandone una più equa distribuzione ed una maggiore accessibilità”.

Per Goracci invece, “durante la riunione di ieri del consiglio comunale di Gubbio, la totale incapacità del Governo cittadino ha fatto andare sotto, per la terza volta, Sindaco e maggioranza sulle farmacie e ciò ha avuto vasta eco nell'odierno Consiglio Regionale. Di fatto non c'è proposta pervenuta dal comune di Gubbio e questo ha impedito di approvare un atto che attende ormai da quasi un anno. Non so a quanto servirà il rinvio, di certo, dopo l'incredibile emendamento del socialista Buconi che proponeva l'individuazione nella zona di Cipolleto/ Ponte d'Assi, ovvero nella zona che il Consiglio Comunale non ha approvato con un risultato schiacciante di 15 a 8, quello che l'aula ha deciso è che la Giunta Regionale commissarierà (usando il “potere sostitutivo”) il Comune di Gubbio sulle farmacie perché inadempiente e incapace di proporre. Mi è parso di capire che la non capacità di decidere del Comune di Gubbio stia facendo scuola anche in seno al Consiglio Regionale. Purtroppo il dato sull'individuazione di una nuova farmacia ha poco di amministrativo e tutto di politico. Sindaco e Giunta non hanno più maggioranza e purtroppo questo si percepisce su tutto… magari fosse solo su una farmacia nuova da aprire.. gli eugubini lo percepiscono ogni giorno e su ogni cosa. E Gubbio, non merita questo! L' auspicio è che questa buia notte passi in fretta e sorga una nuova alba”.

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