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Fuga dei cervelli dall’Umbria, consiglio regionale si muove per bloccarla

Voto favorevole unanime dell’Assemblea Legislativa, riunita in seduta martedì 26 maggio, per la mozione del Consigliere della Lega Umbria Daniele Carissimi sulle misure di contrasto al fenomeno della fuga dei cervelli.

“L’approvazione unanime del mio provvedimento – commenta l’esponente di maggioranza – è un segnale importante dell’attenzione del Consiglio per i giovani e per le prospettive di lavoro e di crescita che meritano di trovare in Umbria”.

Durante la presentazione dell’atto in aula, Carissimi ha sottolineato che “i giovani che, dopo gli studi, abbandonano l’Umbria lasciano un vuoto di professionalità specializzate che penalizza le imprese regionali, soprattutto in questo momento in cui le aziende richiedono figure altamente qualificate e competenze specifiche. Sono necessarie misure mirate di contrasto a questo fenomeno, che impoverisce il tessuto economico, sociale e demografico del territorio regionale. L’Umbria – ha spiegato il Consigliere della Lega – ha il numero di diplomati più elevato del paese ed è la quarta regione italiana per numero di laureati. Molti di loro, tuttavia, lasciano l’Umbria e l’Italia mossi dall’esigenza di incarichi soddisfacenti e in linea con i loro studi, chance di carriera e possibilità di gestire in maniera flessibile il proprio tempo di vita.

È necessario combattere le spinte centrifughe e incentivare, attraverso politiche di attrazione delle competenze, i giovani laureati a mettere a frutto la propria professionalità qui, nel territorio umbro. La mia proposta, accolta oggi dal Consiglio, è quella di mettere in campo misure concrete, volte a incentivare la cooperazione tra imprese, università e centri di ricerca; a realizzare iniziative ed eventi come fiere del lavoro, career day e recruiting day; a introdurre forme di sostegno alle iniziative imprenditoriali ad alto valore aggiunto per attrarre chi voglia dare inizio a una nuova attività o progetto innovativo nel territorio regionale; a prevedere, accanto alla elargizione di risorse, anche un’assistenza consulenziale per l’avvio dell’attività; infine, a promuovere un modello di governance partecipativa che coinvolga le università, il settore privato e la pubblica amministrazione, anche attraverso gli strumenti del partenariato pubblico privato e del project financing.

L’effetto di queste misure potrà essere quello di aumentare l’attrattività del territorio umbro nei confronti di giovani altamente qualificati. I giovani diplomati e laureati devono trovare in Umbria prospettive valide e attrattive per il loro futuro, all’altezza dei loro studi e delle loro aspirazioni, che li spingano a restare in questo territorio. L’Umbria deve essere per loro il posto migliore dove vivere, lavorare e costruire il futuro”.

(foto di repertorio)