Il conducente della Citroen C5 che ha causato il frontale di sabato 31 maggio sul “ponte della morte” di Selci Lama, un tunisino di 46 anni, era ubriaco al volante. Lo hanno confermato le analisi a cui è stato sottoposto l’automobilista, che hanno confermato un tasso alcolemico tre volte superiore al consentito.
La dinamica dell’incidente è stata confermata: l’uomo, con il suo tentativo di sorpasso azzardato aveva invaso la corsia di marcia opposta scontrandosi con la Bmw della famiglia di San Giustino (nonni e nipoti).
L’uomo in fuga, il passeggero della Citroen C5, non è stato ancora ritrovato. Non si esclude che anche quest’ultimo potesse essere in stato di ebbrezza. Ora l’uomo rischia una sicura denuncia per omissione di soccorso. Tutt’ora, anche con l’aiuto delle testimonianze dei presenti, le Forze dell’Ordine stanno cercando di capire l’identità del fuggitivo (sarà sicuramente interrogato il 46enne alla guida) e i motivi che lo avrebbero indotto ad allontanarsi dal luogo dello schianto.
I feriti – O.B., 60enne capofamiglia dell’altra auto, è invece andato sotto i ferri per un intervento chirurgico agli arti inferiori. Attualmente l’uomo è in prognosi riservata all’ospedale di Città di Castello. Le sue condizioni restano gravi, così come quelle di uno dei due nipoti, che ha riportato lesioni al volto, ragion per cui è stato trasportato a Terni in una struttura specializzata. M.M, moglie del 60enne è ricoverata all’ospedale di Sansepolcro ma, alla pari dell’altro nipote, le sue condizioni non destano preoccupazione. Il 46enne tunisino, invece, oltre a qualche giorno di prognosi, subirà anche una denuncia per guida in stato di ebbrezza.
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