Con email, sms e telefonate, spacciandosi per operatori di banca, sottraevano le password e svuotavano i conti correnti
Frodi informatiche e truffe finanziarie, 6 arresti. E’ partita da Perugia l’indagine che ha portato a sgominare una banda che usava la tecnologia per spillare soldi in tutta Italia. Polizia e carabinieri, in esecuzione a un provvedimento firmato dal Tribunale di Perugia, hanno accompagnato in carcere 3 persone del presunto sodalizio criminale, mentre ad altre 3 sono stati assegnati gli arresti domiciliari. Per altri 3 è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Di questi, però, uno, trovato in possesso di documenti falsi, è poi stato tratto in arresto.
Le truffe venivano attuate utilizzando sistemi informatici o telematici (il cosiddetto phishing): inviavano alle vittime email, sms o effettuavano telefonate spacciandosi per operatori di banca, così da carpire le password e poter prelevare soldi dai conti correnti.
Con l’ausilio di alcuni complici il denaro sottratto illegalmente veniva “ripulito”, versandolo in altri conti correnti.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia hanno avuto origine da una da una denuncia per estorsione. In realtà, come hanno scoperto gli inquirenti, la vittima aveva subito una truffa telematica attraverso un finto sito istituzionale. Indagini complesse, rese possibili – sottolinea in una nota il procuratore Raffaele Cantone – grazie alla collaborazione di di diversi compartimenti della polizia postale e di varie stazioni territoriali dell’Arma dei carabinieri.