Può essere definita una “frode carosello” quella che l’ufficio delle dogane di Perugia ha scoperto, in collaborazione con l’area antifrode della Did Toscana, Sardegna e Umbria. Tre persone sono state denunciate per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e contrabbando. L’attività illecita, che ne giro di pochi mesi avrebbe arrecato un danno erariale per oltre 4 milioni di euro di Iva evasa, era stata posta in essere nel settore delle materie plastiche, in particolare per quanto riguarda i polimeri in forma primaria, provenienti dai paesi arabi.
Le indagini – Ad avviare le ricerche sono stati gli uomini dell’Agenzia, sotto la delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia. Le banche dati a disposizione dell’Agenzia, grazie ai controlli incrociati nel circuito doganale, hanno fatto il resto: in questo modo sono stati intercettati e sequestrati 57 container, in corso di sdoganamento presso i porti di Livorno e di Venezia, contenenti circa 1.380 tonnellate di polimeri, del valore di circa un milione e 700.000 euro.
La presunta frode – spiega ancora l’Agenzia – si basava sulla presentazione in dogana di false dichiarazioni con cui la società importatrice riusciva ad aggirare gli ulteriori controlli e a evitare il pagamento dell’Iva. Le merci venivano poi vendute in Italia da società cosiddette “cartiere”, le quali incassavano l’Iva senza versarla all’erario.