“Al fine di conoscere le intenzioni e i progetti regionali per la nostra città, riteniamo si renda necessaria la convocazione di una seduta straordinaria del consiglio comunale, con la presenza della presidente Marini e dell’assessore ai trasporti Chianella”. Lo si legge in un attosottoscritto ieri sera da 19 consiglieri della maggioranza, primo firmatario Michele Pennoni (Pd), a seguito dell’annuncio dell’attivazione, da parte della Regione Umbria, di treni ad alta velocità con partenza e arrivo da Perugia. Proprio ieri, infatti, sono stati ufficializzati i dettagli della fermata del Frecciarossa nel capoluogo umbro.
Nel documento, pur esprimendo soddisfazione per il fatto che la Regione Umbria si proietti in una nuova fase a livello di infrastrutture e trasporti, si esprimono “amarezza e perplessità”. “Amarezza per l’occasione persa di avviare un dibattito veramente regionale, con l’ascolto di tutti i territori”. “Chiediamo – prosegue il documento – che le scelte diverse rispondano alle vere diversità dei nostri territori: la capacità produttiva, le esigenze di vita, le necessità di collegamenti”. “Sopra tutti gli altri criteri vi è il lavoro, che richiede grande attenzione alle esigenze del ternano: lo chiedono i pendolari costretti sempre più nell’angolo del sacrificio e della scomodità, così come le centinaia di ternani costretti a lasciare l’Umbria per motivi logistici”.
“Il dibattito – si legge ancora nell’atto – deve aprirsi e rivelarsi produttivo: non si può ad esempio non discutere del collegamento tra i due capoluoghi di provincia”. “Vogliamo ancora credere nel nostro regionalismo, ma per farlo servono atti concreti: rifiutiamo l’Umbria a due velocità. La stazione ferroviaria di Terni, sulla quale il Comune ha investito e continua a investire, è la principale stazione dell’Umbria e la più importante dell’Italia centrale dopo Roma e Orte, perché al nodo ferroviario di Terni afferiscono ben tre linee ferroviarie nazionali importanti anche per il trasporto delle merci. Terni è strategica per posizione, per le rilevanti attività industriali che in essa si collocano e per il Pil che generano”.