Sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte di Paolo e Roberto Serrani, 69 e 64 anni, i due fratelli trovati morti ieri mattina nella loro abitazione a Nocera Umbra. Ad effettuare l’esame autoptico sarà il medico legale Annamaria Verdelli, che già ieri ha effettuato una prima ricognizione dei corpi, distesi ciascuno nel proprio letto, come se dormissero. A fare la scoperta sono stati ieri mattina i vigili del fuoco, dopo l’allarme dato dalla badante che aiutava i due uomini – che vivevano soli – nelle faccende domestiche. La porta era chiusa a chiave dall’interno e la donna si è preoccupata, viste anche le precarie condizioni di salute di entrambi.
Roberto, il più giovane, aveva gravi problemi di salute e respirava con l’aiuto di una cannula. Paolo, diabetico, dopo la pensione si prendeva cura del fratello, dopo la morte dei loro genitori. L’altra notte, secondo quanto ipotizzano gli inquirenti (a condurre le indagini i carabinieri, coordinati dal pm di Spoleto Patrizia Mattei), il 69enne potrebbe essere stato colto da un malore fatale. Il fratello più giovane si sarebbe accorto di tutto e si sarebbe sfilato la cannula dalla trachea, non è chiaro se per cercare di aiutarlo o come un gesto disperato per lasciarsi morire. Oppure Roberto potrebbe essere stato colto a sua volta da un malore, rendendosi conto della morte di Paolo. Sarà l’autopsia a chiarire questi aspetti, ma al momento sarebbe questa la dinamica ritenuta più plausibile.
In un primo momento si era pensato ad una fuga di gas o addirittura ad un gesto volontario di entrambi. Nell’abitazione, però, i vigili del fuoco non hanno ritrovato alcuna presenza di monossido di carbonio. Ed escludendo sin da subito una morte di tipo violento o l’ingresso nella casa di persone esterne, di ora in ora si è fatta strada l’ipotesi di un dramma della malattia.