Domani 26 maggio alle ore 17.30 è in programma un incontro tra il sindaco Sandro Vitali, l'assessore comunale ai lavori pubblici Moreno Landrini, l'assessore alla viabilità della Provincia di Perugia Domenico Caprini, il dirigente dell' area viabilità della Provincia di Perugia Andrea Rapicetta, l'ingegnere della Protezione civile Sandro Costantini e i tecnici comunali per verificare sul posto i danni alla viabilità provocati dalla frana avvenuta lungo la strada che collega Collepino a San Giovanni di Spello e lungo le strade comunali di Noro e di Montepiano lo scorso 18 maggio.
L'amministrazione comunale di Spello ritiene infatti di estrema urgenza riaprire almeno una corsia con semaforo della strada provinciale 249 che collega Collepino a San Giovanni, dove si è verificata una frana di 20 metri che scende lungo una scarpata fino alla strada comunale sottostante.
L'amministrazione comunale esprime forte preoccupazione per i possibili ritardi che si possono verificare nell'effettuare i sondaggi geologici e le eventuali risorse finanziare necessarie. La riapertura della strada è infatti indispensabile sia per le attività economiche che per i residenti, ma anche per i tanti turisti che in questi mesi percorrono gli itinerari intorno al Subasio per ammirare il paesaggio e i beni storico-astistici.
Il sindaco Sandro Vitali ha inoltre emesso una ordinanza dove dichiara lo stato di emergenza locale per la zona di Collpeino e per la valle del Chiona interessata dalla frana del 18 maggio, ed ordina: l'interruzione temporanea al transito della strada comunale di Montepiano per un tratto di 200 metri dall'intersezione con la strada comunale di Noro, in direzione di Spello, non sussistendo le indispensabili condizioni di sicurezza per gli utenti e per consentire le eventuali verifiche geologiche del movimento franoso nella zona sommatitele del coronamento della frana; la limitazione alla sola corsia a valle del transito sulla strada comunale di Noro, delimitando la corsia a monte che potrebbe essere interessata da ulteriori cadute di detriti e per consentire le necessarie verifiche geologiche del movimento franoso in corrispondenza del piede.