Franco Battiato si è spento a 76 anni nella sua abitazione dopo una lunga malattia. L’artista catenese nel 2010 aveva tenuto una Lectio Magistralis a Terni per l’apertura dell’anno accademico dell’Istituto Musicale Briccialdi con la prolusione “Un’esperienza trasversale”, dai grandi contenuti morali e filosofici, che ha avuto come sfondo l’opera ritenuta tra le migliori dallo stesso Battiato “L’Egitto prima delle piramidi”, eseguita al piano da Carlo Guaitoli.
Nell’occasione Battiato, non lo chiameremo Maestro perché ‘odiava’ questo appellativo, si è lasciato andare al racconto di aneddoti inediti. Forse nessuno sa immaginare uno Stockhausen (pioniere della musica elettronica morto nel 2007 con cui Battiato ha avuto un’intensa collaborazione) che si appende a una liana in stile Tarzan per puro divertimento, eppure Battiato ci ha restituito un’immagine di sé un po’ diversa rispetto alla persona restia nel raccontarsi e nell’apparire che siamo abitati a conoscere. In seguito a quella collaborazione col compositore tedesco è nato nel 1976 “L’Egitto prima delle piramidi” – “Forse la cosa più bella che ho scritto. All’inizio tutti pensavano fosse una provocazione perché si basa su di un arpeggio che si ripete per circa 15 minuti con l’innesto della tecnica delle risonanze, molto difficile da usare. Grazie a questa è possibile creare una serie di suggestioni sonore che il nostro orecchio arriva a percepire con uno stato contemplativo dell’anima”.
Battiato è stato intervistato da Guido Barbieri, giornalista e storico della musica, che è riuscito a rievocare momenti di intensa riflessione su questioni musicali di rilievo e momenti in cui Battiato ha lasciato uscire la sua parte più genuina, come quando ha accolto con un bacio un ragazzo che gli aveva portato in dono una bottiglia di olio nuovo. “Proprio ieri ho detto ad Anna, la donna che cucina per me, che il nostro olio mi raschiava la gola e che avremmo dovuto cambiarlo, grazie infinite”.
Battiato ha parlato di metafisica, reincarnazione e di ispirazione artistica: “La musica è un dono, è qualcosa che arriva dall’alto e che cerco di trasformare in linguaggio, in codice. L’universo è un ologramma è la natura della mente che ha creato l’universo. Qualche giorno fa mi è capitato di ascoltare Margherita Hack dare la sua opinione sulla formazione del cosmo: ‘una nube gassosa che si è sviluppata’. Perché non credere in un’esperienza metafisica invece? La vita esiste solo quando inizi a correggerti . Nell’ordinario chiunque può far tutto, dipende dalla nostra mente e dal nostro rigore intellettuale. È come se fossimo ridotti a vivere in un monolocale, mentre potremmo aspirare a un palazzo intero se riuscissimo a liberarci dalle costrizioni intellettuali. Io stesso non sapevo neanche disegnare, ma ho deciso di studiare e di aprire la mia mente a ciò che mi precludevo per una distorsione della mia percezione filtrata da falsi schemi. Dopo due anni sono diventato un pittore e la creazione personale è stata come un orgasmo erotico”.
Non sono uno di quelli che pensa che siamo nati dagli aminoacidi e che dalla scimmia sia nato poi l’uomo. Non voglio offendere gli atei, ma non hanno approfondito bene la conoscenza dell’essere umano – queste le riflessioni di Battiato sull’ontologia – come si può pensare che una materia inerte e stupida possa creare esseri così speciali?”.