Dal 27 settembre all’11 gennaio 2026 Gubbio ospiterà una mostra di straordinario rilievo, dedicata ad uno degli episodi più celebri e simbolici della vita di San Francesco.
L’esposizione, intitolata “Francesco e Frate Lupo. L’arte racconta la leggenda dell’incontro”, è promossa da Comune, Chiesa Eugubina, Museo Civico di Palazzo dei Consoli e Museo Diocesano, con l’organizzazione e il sostegno di Opera Laboratori. L’iniziativa gode del patrocinio del Comitato cittadino permanente “Francesco a Gubbio”, del Comitato Nazionale San Francesco 800 e del Club Alpino Italiano, e rappresenta il cuore pulsante delle celebrazioni per l’Ottavo Centenario della morte del Santo, in programma tra il luglio 2025 e il dicembre 2026.
La mostra riunisce per la prima volta oltre 250 opere tra dipinti, sculture, ceramiche, manoscritti, incisioni e libri illustrati, provenienti da musei, archivi, biblioteche e collezioni private italiane ed estere. Si potranno ammirare, tra gli altri, capolavori di Gerardo Dottori e significative testimonianze della ceramica eugubina del Novecento, fino alle interpretazioni contemporanee di artisti che hanno riletto in chiave attuale il simbolo di Francesco e del lupo.

Il percorso distribuito in tre sedi – tra Museo Civico di Palazzo dei Consoli, Museo Diocesano e Logge dei Tiratoi – si articola in più sezioni, dedicate all’evoluzione iconografica dal Quattrocento alla contemporaneità e alla sua diffusione, al linguaggio della ceramica, all’arte del Novecento e alle creazioni più recenti.
Accanto alle opere, il progetto è arricchito da un catalogo a cura di Cristina Galassi Ettore A. Sannipoli (Silvana Editore, 343 pagine a colori) e da contributi multimediali e installazioni immersive, oltre che da itinerari cittadini nei luoghi della leggenda, come la chiesa di Santa Maria della Vittorina, San Francesco della Pace e il monumento di Farpi Vignoli (1973). Gubbio, con la sua storia e i suoi monumenti, profondamente legati alla presenza francescana, diventa così cornice e protagonista di un racconto che unisce arte, spiritualità e memoria collettiva.

“Questa mostra rappresenta un’occasione unica per leggere, attraverso l’arte, la straordinaria fortuna iconografica di un episodio che appartiene alla memoria di Gubbio ma che ha saputo parlare al mondo intero. Abbiamo voluto intrecciare le testimonianze figurative con la dimensione simbolica e antropologica della leggenda, restituendo un racconto che attraversa i secoli e che continua a offrire spunti di riflessione di grande attualità“, dichiarano i curatori Cristina Galassi ed Ettore Sannipoli.
Francesco d’Assisi, uomo rivoluzionario e santo universale, seppe parlare di pace, fraternità, rispetto del creato e dialogo con una forza e una modernità che ancora oggi restano vive. Tra i molti episodi che ne segnano la vita, senz’altro quello dell’ammansimento del lupo di Gubbio – narrato negli Actus beati Francisci e reso celebre dai Fioretti – è forse il più iconico: il racconto di un gesto capace di trasformare la paura in fiducia, la violenza in pace. Una leggenda che, al di là del mito, ha saputo farsi simbolo universale di riconciliazione e di speranza.