L’Umbria del pedale sale sul tetto del mondo e scrive una delle pagine più significative della sua storia grazie a Francesco Cornacchini. Giovedì 21 agosto il marscianese classe 2007 si è infatti aggiudicato il titolo iridato Juniores nell’Inseguimento a Squadre, bissando così insieme ai compagni del quartetto la medaglia d’oro già conquistata a livello europeo poche settimane or sono, in una delle specialità d’elezione del settore endurance della pista.
Tra le curve paraboliche del velodromo olandese di Apeldoorn le frecce azzurre hanno dato un inappellabile saggio di forza, armonia e compattezza, senza mai concedere nulla alle formazioni rivali in tutti e tre i turni di una gara spalmata su due giorni. Cornacchini e compagni hanno infatti condotto le danze sin dalle Qualificazioni del mercoledì, riuscendo di volta in volta a migliorare la propria performance sotto il profilo cronometrico. Una progressione che non ha lasciato scampo nella sfida per l’oro nemmeno al temibile quartetto della Gran Bretagna, in un remake della finale europea che, lo scorso 16 luglio in Portogallo, aveva già sorriso alla nostra nazionale.
La perfetta regia di Cornacchini, schierato dal CT Dino Salvoldi nel delicato ruolo del lancio con partenza dai blocchi, ha dato il giusto abbrivio al trenino azzurro, capace di scavare il solco decisivo già nell’arco del secondo dei 4 km totali di gara. Il tempo finale di 3’54’’562, di quasi un secondo e mezzo più veloce rispetto a quello dei diretti concorrenti, ha sancito quindi la chiara affermazione dei nostri portacolori, con Riccardo Colombo, Alessio Magagnotti, Francesco Matteoli e Federico Saccani che hanno condiviso insieme all’atleta umbro la gioia della medaglia d’oro e della maglia iridata. Un collettivo questo che nelle ultime settimane ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per raccogliere in futuro l’eredita del quartetto guidato da Filippo Ganna e Jonathan Milan, protagonisti del trionfo a cinque cerchi di Tokyo 2020, in una specialità cardine del programma olimpico dell’endurance.

Più che un punto di arrivo l’oro mondiale di Apeldoorn e quello europeo di Anadia potrebbero rappresentare per Cornacchini una tappa intermedia di un percorso iniziato sin dal suo debutto nell’agonismo. Il feeling con la pista è infatti sbocciato da Esordiente di primo anno ed è stato coltivato negli anni all’interno delle rappresentative regionali dell’Umbria e delle società di appartenenza, UC Città di Castello prima e Team Fortebraccio poi, con le quali ha militato fino alla stagione 2024. Una passione rimasta intatta, grazie anche al supporto della famiglia, pure di fronte ai sacrifici necessari per affermarsi in pianta stabile nel gruppo della nazionale, con costanti viaggi infrasettimanali nella sede di allenamento del Velodromo di Montichiari. La storia di Cornacchini è senza dubbio la cartina tornasole di un movimento, come quello umbro, capace di produrre dei talenti di assoluta eccellenza anche in discipline in cui viene considerato a torto ai margini dello scacchiere nazionale. Un movimento che, nel suo piccolo, può ora vantare e festeggiare un suo campione mondiale ed europeo.


