“Poiché nel corso della sua carriera e della sua attività è sempre stata guidata dai valori dell’amicizia, della solidarietà e dell’inclusione, gli stessi che ispirano la Polizia di Stato”. Con questa motivazione ieri sera (lunedì 29 luglio, ndr) nella suggestiva cornice delle Terme di Caracalla a Roma, Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, è stata insignita del titolo di poliziotto ad honorem nel corso della serata dedicata al Concerto della Banda Musicale della Polizia di Stato presentato da Milly Carlucci, alla quale sono intervenuti anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Capo della Polizia, Vittorio Pisani che ha consegnato il titolo a Di Maolo.
Francesca Di Maolo, avvocato classe 1970, ha dedicato la sua vita a sostenere le persone più fragili e vulnerabili, in particolar modo da quando, nel 2013, ha preso il timone dell’Istituto Serafico di Assisi, Centro di eccellenza nazionale per la cura e la riabilitazione di bambini e ragazzi con disabilità grave e gravissima. “Sono profondamente onorata di ricevere questo prestigioso riconoscimento dalla Polizia di Stato che in questi anni è stata sempre accanto all’Istituto Serafico e ai suoi ragazzi” ha dichiarato Francesca Di Maolo a margine della cerimonia. “Nel nostro lavoro quotidiano al Serafico – ha aggiunto – ci impegniamo affinché si concretizzino i valori della giustizia, della solidarietà e dell’inclusione, valori che sono alla base della nostra società”. Nel discorso di ringraziamento la Presidente del Serafico ha sottolineato anche l’importanza di una comunità capace di accogliere tutti i suoi figli, specialmente i più deboli: “Credo fermamente che prendersi cura delle persone più fragili sia una questione di giustizia, prima ancora che di carità. La Polizia di Stato e il Serafico condividono infatti la missione di proteggere e includere i più vulnerabili, riconoscendo quotidianamente la dignità e il valore di ogni vita umana. Continuare a lavorare insieme per una società più giusta e inclusiva è un dovere che ci unisce profondamente. I tanti servitori silenziosi della vita, come coloro che indossano una divisa e come quanti lavorano in opere come il Serafico, sono l’autentica ricchezza del nostro Paese, ma anche l’orizzonte di speranza al quale guardano con fiducia le persone più fragili” ha aggiunto. “ Questo riconoscimento – ha proseguito – mi spingerà ancora di più a essere ambasciatrice dei valori che legano la Polizia di Stato e il Serafico, specialmente perché ho avuto il privilegio di crescere accanto a una divisa, quella di mio padre; una divisa intrisa di valori, di talenti e di virtù che mi hanno insegnato a scoprire la bellezza del servizio per la vita e per il Paese. Senza questa esperienza oggi non sarei la persona che sono”. Di Maolo ha inoltre espresso la sua gratitudine verso tutti coloro che sostengono il Serafico, a partire da coloro che vi lavorano. “Questo riconoscimento – ha spiegato – va sicuramente oltre la mia persona, è un riconoscimento al Serafico, alle donne e agli uomini che vi operano, a coloro che lo sostengono e a quanti si spendono per la custodia della vita più fragile e indifesa. Simboleggia per me un impegno che oggi rinnovo anche a nome di tutta la comunità che rappresento, un monito a lavorare ancora di più per garantire una società in cui nessuno viene lasciato indietro. Onoreremo questo impegno con la certezza di avere al nostro fianco un’Istituzione straordinaria come la Polizia di Stato”. Il titolo di poliziotto ad honorem ricevuto dalla Presidente del Serafico, dunque, non solo onora il suo impegno personale, ma sottolinea anche l’importanza di unirsi per sostenere le persone con disabilità: “Continueremo a lavorare con dedizione – ha concluso Di Maolo – perché ogni vita merita di essere vissuta appieno e ogni persona ha il diritto di vivere in una società equa e giusta”.