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Frana Canoscio, lavori terminati entro Pasqua

Entro Pasqua verrà scritta la parola fine sul cantiere della frana lungo la strada comunale di Canoscio e sarà restituito alla piena fruibilità il percorso che collega la frazione di Fabbrecce alla Basilica Santuario della Madonna del Transito.

L’assessorato ai Lavori Pubblici ha fissato per la prossima settimana l’asfaltatura del tratto di circa 100 metri interessato dal movimento franoso, ultimo step dei lavori di ripristino avviati nel 2015, e il percorso sarà definitivamente riaperto al transito veicolare. Per consentire la predisposizione del fondo stradale e la successiva bitumazione, la strada sarà di nuovo chiusa al traffico dopo la recente apertura al passaggio dei veicoli per permettere l’assestamento del terrapieno che è stato interamente ricostruito. Il disagio per gli utenti sarà limitato ad alcuni giorni, che serviranno anche per i collaudi finali delle opere, trascorsi i quali il tratto interessato dai lavori sarà restituito alla piena efficienza e alla completa sicurezza.

Per l’intervento di consolidamento del movimento franoso sono stati investiti complessivamente 380 mila euro, finanziati dalla Regione dell’Umbria con i fondi stanziati per i danni causati dagli eventi alluvionali del 2012.

La problematica legata alla stabilità della collina, evidenziata fin dal marzo del 2011, ha avuto un progressivo peggioramento che ha portato nel dicembre 2012 al completo distacco della porzione di terreno sottostante la carreggiata, il cui scivolamento a valle ha travolto il piano stradale, causando l’interruzione al transito pedonale e veicolare. Per il ripristino del versante, la messa in sicurezza del movimento franoso e la riapertura della viabilità è stata realizzata una paratia di 45 metri di pali di cemento armato e tiranti ed è stata completamente ricostruita la sede stradale, con la riprofilatura del terreno e la predisposizione della massicciata. L’intervento è stato perfezionato con la realizzazione di drenaggi per eliminare i ristagni d’acqua a monte della frana che hanno originato il fenomeno, mentre a valle è stata riprofilata la scarpata con opere di ingegneria naturalistica.