(*) E’ incredibile e inaccettabile come in questo ultimo scorcio dell’anno alcune amministrazioni locali, il comune di Terni, il comune di Foligno, il comune di Spoleto tra le prime, senza dimenticare i “rumors” che invadono i corridoi della Giunta Regionale, sono occupatissimi a creare nuovi dirigenti, in gran parte decisi unilateralmente, senza alcuna revisione organizzativa complessiva e chiaramente senza alcun confronto con le rappresentanze dei lavoratori.
Comprendiamo l’ansia da “prestazione elettorale” che ormai aleggia, ma riteniamo assolutamente inaccettabile che mentre si dovrebbe realizzare un piano di “governance” delle funzioni e delle risorse che sono al servizio dei cittadini, con una rivisitazione complessiva degli enti locali, si continuino a sommare apicalità che ovviamente drenano dalle finanze comunali già fortemente provate risorse significative che forse potrebbero servire a garantire maggiore efficienza in servizi fondamentali per i cittadini. Un’ansia che interessa anche la sanità, dove il processo di integrazione sembra ancora lontano e infatti si bandiscono concorsi doppi per la stessa dirigenza.
Attendiamo con apprensione la discussione della legge regionale che dovrebbe definire il nuovo piano di riordino istituzionale, una legge che dovrebbe sanare criticità organizzative ( le unioni speciali dei comuni) che come organizzazioni sindacali avevamo da tempo denunciato e che dovrebbe riallocare funzioni e competenze delle ex comunità montane dentro all’area delle Provincie.
Un percorso che abbiamo monitorato nel suo divenire e che oggi, a fronte del nuovo quadro in cui si trovano le Provincie, diventa più complicato. E’ sicuramente fondamentale comprendere appieno la capacità di sostenibilità del sistema che si intende ridisegnare nel suo complesso, così come diventa fondamentale capire dove e come si allocheranno le funzioni della formazione e degli inserimenti al lavoro. Funzioni centrali in un momento delicato e così fragile per l’economia umbra. Un percorso che dovrebbe ridisegnare anche le funzioni associate dei comuni, piccoli e grandi e per questo riteniamo ancora più inaccettabile i concorsi per dirigenti messi in atto in questi giorni.
Inoltre, non possiamo dimenticare che permane un serbatoio di precari, alcuni addirittura assunti durante il terremoto del 1997, altri che sostengono il front Office della ricerca del lavoro nella provincia di Perugia. Precari che devono indirizzare disoccupati ed altri precari alla ricerca del loro percorso occupazionale. E ancora precari che lavorano ormai da tempo negli uffici della Regione, che hanno acquisito professionalità e competenze. Si sciolga questo nodo, si chiarisca se si vuole mantenere il precariato, oppure se si sceglie di garantire lavoro stabile e qualificato.
Abbiamo già da tempo chiesto di chiarire alle varie amministrazioni le scelte e le priorità, dove si vogliono allocare risorse e quali servizi garantire, le risposte che vediamo in questi giorni non solo non ci soddisfano ma definiscono una chiara azione di governance. In attesa delle “riforme” annunciate a livello nazionale sarebbe opportuno ripensare alla governance nel territorio, sommare funzioni nelle apicalità già presenti e provare a utilizzare in sinergia le risorse esistenti.
(*) Fp cgil umbria
La Segretaria generale – Vanda Scarpelli
Segretaria Autonomie Locali – Silvia Pansolini