Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) plaude alla decisione del Consiglio comunale di Fossato di Vico di non volere sul proprio territorio impianti a biomasse, “una scelta – spiega – che dovrebbe servire al Governo regionale a rivedere posizioni affrettate che si sono rivelate sbagliate”. Goracci ritiene che non si possa governare “contro la volontà dei cittadini con progetti dove mancano chiarezza, informazione e soprattutto coinvolgimento e partecipazione, forme che destano ogni tipo di 'sospetto'”.
“Lunedì scorso il Consiglio comunale di Fossato di Vico ha approvato una delibera di intenti politici nella quale si afferma l'indisponibilità di quella amministrazione a ricevere sul proprio territorio impianti a biomasse. Do atto al sindaco e al Consiglio comunale di aver dimostrato coerenza con il comunicato stampa fatto una decina di giorni fa e, soprattutto, di aver ripristinato la sintonia con la quasi totalità dell'opinione pubblica di quel comune e di molta gente che vive nelle zone limitrofe”. Così il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro).
Goracci sottolinea di concordare con la scelta fatta “visto che è esattamente la proposta che feci il 28 settembre scorso, in occasione del Consiglio Comunale aperto del comune di Fossato di Vico. E' un passo avanti importante, anche se ancora non definitivo. La scelta del comune di Fossato di Vico quindi può, e deve, essere di aiuto per altri Comuni che si trovano nella stessa situazione. Sopratutto – aggiunge – dovrebbe servire al Governo regionale a rivedere posizioni affrettate che si sono rivelate sbagliate. Di fatto trasformano la scelta degli impianti a biogas e a biomasse di queste dimensioni da sostegno e integrazione all'attività agricola, a vera e propria attività industriale (se non addirittura speculativa) certamente interessata a contributi pubblici, come ammettono candidamente i proponenti”.
Il consigliere Goracci rileva poi che non si può governare “contro la volontà dei cittadini e, sopratutto, credo che non si sia ben compresa l'ostilità della popolazione a dei progetti dove mancano chiarezza, informazione e soprattutto coinvolgimento e partecipazione, forme che destano ogni tipo di 'sospetto'. Sindaci e comuni in difficoltà, cittadini in rivolta ovunque tali progetti vengano presentati. È evidente – conclude – che c'è qualche cosa che non funziona e bisogna correre ai ripari, perché quando si verifica che le scelte non sono 'positive' come magari si pensava, è segno di intelligenza politica saper fare adeguati passi indietro”.