Forza Nuova è passata ai fatti e nella scorsa notte, in pieno stile militante, ha appeso un cartello presso la sede del Pd cittadino a Terni a cui si accompagna una nota in cui si legge: “Una via da dedicare ad un asassino: scellerata iniziativa di un partito che in televisione cita Kennedy e nelle realtà locali resta legato al vecchio PCI. Anzio e Cefalonia, due episodi gloriosi quanto terribili della storia delle nostre forze armate. Due eserciti tricolori su fronti opposti: nell'Egeo, contro i tedeschi; sul litorale laziale contro gli angloamericani. “Cefalonia ed Anzio – afferma Marco Petrelli, segretario provinciale di Forza Nuova Terni – sono il simbolo di un' Italia che ha lottato per riacquistare, di fronte al suo popolo e al mondo, dignità e rispetto. Ad Argostoli e ad Anzio si combatté e si morì da italiani, non da criminali”. Chiaro il riferimento alla decisione dell' Ufficio toponomastico del Comune di Terni di intitolare un passaggio pedonale a Mario Filipponi, partigiano comunista colpevole dell' omicidio di Maceo Carloni e di diserzione. “La scelta del Comune – prosegue il dirigente – è umiliante per la famiglia Carloni (che mai ha ricevuto giustizia) e per coloro che, nelle 'due Italie', si sono battuti in piena onestà e in buona fede”. Uno dei cartelli recita: “VIA MACEO CARLONI, VITTIMA DELL'ODIO COMUNISTA”. Ancora Petrelli: “L'epurazione di Carloni fu un gesto di fanatismo e di codardia ma, purtroppo, non fu l'unico: a Schio, a Bosconero, a Reggio Emilia i partigiani comunisti si lasciarono andare ad efferatezze degne dei nazisti. Molti di loro combattevano per il PCI e per Mosca, non per l'Italia. Anche per questo motivo riterremmo più appropriato dedicare quella via alla “Acqui” e al “Barbarigo”, nel nome di una sana e (speriamo) definitiva pacificazione nazionale”.
Marco Petrelli
Segretario prov. Forza Nuova Terni
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(Articolo modificato alle 17,49)