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Forestale, in Umbria 300 unità verso il trasferimento | Riserbo su indagine Gesenu

Rientra negli 11 decreti legislativi, varati nella notte trascorsa dal consiglio dei Ministri, anche quello sulla razionalizzazione del Corpo Forestale dello Stato. Nonostante al momento si attendano nuove leggi in questo periodo di transizione che dovrebbe accompagnare la macchina amministrativa fino al gennaio 2017, in funzione di ciò che il ministro Madia ha definito “Stato più semplice“, ciò che si sa è che i dipendenti del Corpo verranno trasferiti tra le fila di Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco. Se ne è parlato anche questa mattina a Perugia, durante la conferenza stampa sul bilancio dell’attività operativa della Forestale per il 2015. Il passaggio, come da decreto, riguarderà dunque funzioni e personale, ad eccezione delle forze anti-incendio, che confluiranno tra i caschi rossi. Il 112 sarà il numero unico per le emergenze.

Nel dettaglio, il decreto prevede l’accorpamento di 7mila funzionari e dipendenti della Forestale, sempre che, come ha fatto sapere il comandante regionale dell’Umbria Guido Conti, a capo di 300 unità, non ci siano contenziosi e ricorsi. L’Umbria in più ha una specificità, ossia quella di essere eccellenza per la polizia ambientale. Tra queste, 126 confluiranno nelle forze di Polizia, 184 nella Guardia di Finanza, 390 nei vigili del fuoco come elicotteristi e nei reparti anti-incendio, 47 nel Ministero delle Foreste (esclusivamente civili). Sempre a livello nazionale, si tratta di 7034 persone che cambieranno “corpo”: tra loro 3700 tra assistenti e agenti, 1000 sovrintendi capi (i corrispettivi dei brigadieri), 1200 tra marescialli e periti, 300 tra vice questori aggiunti, 69 primi dirigenti, 15 i generali. Il nuovo corpo che verrà costituito si chiamerà Comando Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare.

Il comandante Guido Conti si è poi soffermato sul 193esimo bilancio del Corpo Forestale dello Stato per l’Umbria, rimarcando appunto che “non sappiamo se sarà l’ultimo”. Sono dunque oltre 34mila i controlli effettuati in Umbria, 730 i reati accertati, sei gli arresti. Elevate inoltre duemila sanzioni amministrative per un importo di oltre un milione di euro. Occhi aperti e orecchie tese per quanto avvenuto con la questione Gesenu, che vede il personale del corpo forestale impegnato nelle indagini, ma il comandante Conti ha tenuto a ribadire che c’è ancora “massimo riserbo“, trattandosi ancora di un’operazione in corso. Indagini che vedono come ipotesi di reato oltre all’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, anche il reato di inquinamento ambientale, per presunto inquinamento di terreni ed acque di falda. Inoltre per alcuni degli indagati sussiste anche l’ipotesi di associazione a delinquere.

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Tra le operazioni da segnalare, il controllo della gestione dei rifiuti resta dunque in prima linea. Nel corso del 2015, sono state oltre 3mila le verifiche effettuate in aziende sul territorio nazionale. Oltre 300 le sanzioni amministrative elevate per circa 315mila euro. Nel mese di gennaio 2015 si è poi chiusa l’operazione Iron 2, con l’emissione, da parte della Procura della repubblica di Perugia, di 86 avvisi di garanzia ad altrettanti soggetti di varia nazionalità, soprattutto extracomunitari. A finire in manette tutte persone che raccoglievano e trasportavano rifiuti ferrosi, per poi venderli ad un centro di raccolta senza le autorizzazioni previste, per un giro di affari totale stimato di oltre 5mila tonnellate di rifiuti e un valore di oltre 1 milione e 500mila euro.

E ancora. 91 le persone denunciate per abusi edilizi, 300mila euro di multe per tagli boschivi e vincoli idrogeologici. Reati che sono fortunatamente in diminuzione rispetto al 2014, per un totale di 166 accertati. Così come sono stati accertati anche due illeciti penali, a Gualdo Cattaneo e Campello sul Clitunno: nel primo caso si trattava della realizzazione di aree di sosta per camper in assenza del titolo edilizio abilitativo; nel secondo dell’abbandono di rifiuti liquidi sul suolo, costituiti da acque reflue di un frantoio oleario.

Ogm, tartufi e sicurezza agroalimentare – Sono stati poi controllati 85 esercizi commerciali ed elevate 32 sanzioni amministrative per un importo complessivo di 50mila euro, per mancata esposizione delle indicazioni obbligatorie relative alla provenienza dei prodotti, alla mancata tracciabilità degli stessi, anche per quanto riguarda l’etichettatura. 112 i controlli per quanto riguarda la filiera dei tartufi.

L’estate bollente e la siccità estiva dei mesi di luglio e agosto hanno favorito l’incremento del numero degli incendi e delle superfici percorse dal fuoco rispetto agli ultimi anni. Sono stati 61 gli incendi, per una superficie di 80 ettari. In aumento anche i reati per truffa e frode: 123 le persone denunciate per furto e 38 per truffa e frode.

Tra i diversi interventi effettuati anche quelli per il recupero di fauna, sia ferita per mano di bracconieri, sia di esemplari di specie in via di estinzione protette, in base alla Convenzione Cites che in caso di sequestro o di rinvenimento vengono ricoverati presso il centro recupero del Corpo Forestale di Formichella sul Monte Peglia a San Venanzo.

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