Cronaca

Fontivegge, ruba un telefono | Picchiato da un testimone

Una lite pomeridiana in stazione a Fontivegge a Perugia ha consentito alla Polizia di Stato di denunciare un cittadino libico per furto aggravato di un telefono cellulare, poi restituito, e un tunisino, testimone dell’accaduto, per lesioni gravi.

Sono le 17.00 di domenica scorsa quando giunge alla sala operativa della Questura la segnalazione del 118 di un soccorso per un’aggressione di un cittadino straniero nel sottopassaggio di via Sicilia; eppure nessuno aveva chiamato la Polizia. Il ferito, un cittadino di origine libica del ’78 ed in Italia senza fissa dimora, ha riferito genericamente alla Volante intervenuta di essere stato aggredito da uno sconosciuto, poi datosi alla fuga verso Piazza del Bacio.

La evidente lesione ad una gamba lasciava presagire conseguenze non lievi; è stato trasferito in ospedale e diagnosticata la rottura del malleolo con una prognosi di 30 giorni. La Sala Operativa, grazie alla visione delle telecamere di zona, ha diramato le ricerche con le descrizioni dell’aggressore, in base alle quali i poliziotti hanno iniziato l’attività di rintraccio del responsabile. Il ferito, dopo il primo soccorso, si è recato in Questura per la denuncia.

Qua la sorpresa: prima di lui era arrivato l’altro straniero, rintracciato dagli agenti della Polizia Ferroviaria. Quest’ultimo, un tunisino di 19 anni, in risposta alle accuse ricevute, ha fornito la sua versione dei fatti: ha affermato di avere incontrato casualmente il libico e di averlo riconosciuto per l’autore di un furto, commesso due sere prima, di cui era stato testimone mentre si trovava in una pizzeria della zona. Lo aveva notato rubare il telefono ad una cliente del locale per poi fuggire.

Incontrandolo casualmente alla Stazione di Fontivegge lo aveva avvicinato e glielo aveva contestato e ne era scaturita una colluttazione tra i due; per sfuggire alla quale il tunisino si era rifugiato all’interno della stazione, dove si era imbattuto nella pattuglia della Polfer che lo aveva fermato per controllo ed accompagnato in Questura. Data la ricostruzione dei fatti fornita dalle parti, gli agenti hanno avviato gli accertamenti e veniva effettivamente rinvenuto un telefono addosso al cittadino libico. I riscontri non lasciavano dubbi: era stato effettivamente rubato nelle circostanze riferite. Il libico, che aveva fornito anche false generalità, è stato indagato in stato di libertà per i reati di furto aggravato e false attestazioni. All’aggressore, invece, è toccata la denuncia a piede libero per lesioni gravi e minacce. Restituito il cellulare alla vittima, una cittadina di origine ecuadoriana.