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Fonti Rocchetta, Monacelli lancia l’allarme, “Risanamento non più prorogabile”

Sandra Monacelli, capogruppo regionale dell’Udc, lancia l’allarme riguardante le attuali condizioni delle Fonti della Rocchetta: “La grave situazione dell’area, determinata dall’alluvione del novembre 2013, è una profonda ferita il cui risanamento non è più procrastinabile. E la città di Gualdo Tadino nel suo insieme deve avviare un’azione coordinata e univoca che porti al ripristino in tempi certi di questi luoghi”.

La Rocchetta – ha sottolineato Monacelli – è uno dei simboli di Gualdo Tadino, è stata per decenni località di riferimento per residenti e turisti, attratti dalla bellezza del posto”.

L’area in questione, ha spiegato il capogruppo regionale, subì un duro colpo già con il sisma del ‘97/’98 che comportò anche la chiusura dell’attività di ristorazione presente per il rischio sopravvenuto di caduta massi. L’alluvione recente, invece, ha distrutto il parco delle Fonti, sradicato alberi e creato voragini fino a tre metri di profondità, rendendo impraticabile e inaccessibile la strada che conduce sia al Fontanile di Campetella che alla splendida Valle del Fonno, “una delle gole più belle dell’Umbria dichiarata oasi di protezione”.

Monacelli, nei mesi scorsi, avrebbe profuso il suo impegno elaborando numerosi atti in Consiglio, volti a sollecitare la Regione la quale, secondo il capogruppo Udc, “è ancora ferma ai buoni propositi”.

E’ giunto il momento di affrontare concretamente la situazione, – ha concluso – chiamando a raccolta tutti i soggetti interessati, pubblici e privati: Regione, Provincia, Comune di Gualdo Tadino, Agenzia della forestazione, azienda Rocchetta e le varie associazioni del territorio.  All’amministrazione comunale è affidato il compito di iniziativa e di coordinamento, aprendo quanto prima un tavolo di confronto, attraverso il quale si possano valutare le idee progettuali e definire il reperimento delle risorse economiche, così da giungere in tempi certi alla definitiva sistemazione dell’area”.

Credit foto – ACS-Ufficio Stampa Consiglio regionale Umbria