di Claudio Bianchini
Immaginate di mettere in fila indiana – una dopo l’altra – qualcosa come un milione e mezzo di bottiglie di plastica vuote dalla capacità di un litro e mezzo. Altro che impresa da guinnes dei primati, sarebbe praticamente impossibile: un mega serpentone dalla sterminata lunghezza di 500 chilometri.
Risparmiate un milione e mezzo di bottiglie
Una striscia di plastica che potrebbe coprire la distanza tra Roma e Padova. Tanto è stato risparmiato – in termini di produzione di materiale plastico – grazie alle fontanelle di acqua pubblica realizzate dalla Vus in località San Paolo a Foligno. I dati si riferiscono al periodo che va da luglio 2009 – data di apertura – sino al luglio dello scorso anno. Due anni all’insegna del rispetto e della tutela dell’ambiente. Per essere precisi, nei primi 24 mesi di servizio, sono state un milione e 466.667 le bottiglie mai prodotte e che quindi non sono state trasportate e – soprattutto – non dovranno essere gettate e quindi smaltite.
Mancate emissioni di Co2 per oltre 70milioni di kg
Un risparmio da record anche per la salubrità dell’atmosfera che non è stata infestata con oltre 70 milioni e 673.632 kg di Co2. Una bella boccata d’ossigeno…tanto per restare in tema. Una simile riduzione si potrebbe avere se in due anni, in una provincia grande come quella di Pisa, circolassero esclusivamente automobili alimentate ad energia elettrica.
In due anni erogati 2200 metri cubi d’acqua
Dal luglio del 2009 al luglio scorso, i folignati si sono ‘bevuti’ due milioni e 200mila litri. Nell’impianto di viale Ancona ogni giorno vengono mediamente riempite 2300 bottiglie d’acqua da un litro e mezzo – più o meno 97 ogni ora – che balzano a una quota giornaliera di 5300 nel periodo estivo, con picchi orari di 222. Una realtà, quella folignate, a livelli d’eccellenza nel panorama nazionale. Ancora una curiosità: nella città della Quintana si scopre una vera e propria passione per le ‘bollicine’.
Folignati amanti delle bollicine
Il 70% degli utenti sceglie infatti la fontanella d’acqua frizzante: dal luglio 2009 al luglio 2011 ne sono stati consumati un milione e 540mila litri. Il risparmio oltre che l’ambiente tocca direttamente anche il portafoglio, e in questi tempi non si tratta certamente di un particolare secondario. Un litro e mezzo di ‘oro blu’ viene fornito – come detto – al ‘prezzo politico’ di 5 centesimi, e questo ha portato ad un incasso complessivo di circa 73.400 euro.