''Da oltre un anno 25.000 famiglie umbre con un familiare non autosufficiente aspettano invano dal Fondo regionale un aiuto che sembra ogni giorno di più allontanarsi''.
A denunciare la questione il segretario regionale Cisl Umbria Claudio Ricciarelli ed il segretario generale regionale Fnp Cisl Franco Righetti. ''E' passato oltre un anno da quell'accordo, esattamente il 24 ottobre 2007 – aggiunge Ricciarelli – il più importante fra le regioni italiane, fra Governo regionale e sindacato che ha istituito un fondo di circa 32,5 milioni di euro da finalizzare ad aiuti alle famiglie con persone non autosufficienti. Dopo aver approntato la legge, a distanza di un 7 mesi ancora non si riesce a rendere operativo il Piano Triennale di attuazione per rendere concreti, a favore delle famiglie, gli aiuti previsti come l'aumento dei posti nelle residenze protette, il potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata, misure di sollievo per i familiari, aiuti economici per supportare i costi delle badanti. Ci domandiamo che fine hanno fatto gli impegni, anche pubblici, presi dalla Regione per approvare il Piano Triennale entro la fine dell'anno e rendere concreti dall'inizio dell'anno nuovo gli aiuti alle persone e famiglie interessate. E intanto i circa 6,5 milioni di euro del 2008 e i 7,8 milioni di euro previsti per il 2009 assegnati dallo Stato all'Umbria insieme con gli ulteriori 4 milioni straordinari stanziati dal bilancio regionale 2008 rischiano di non essere spesi per pastoie burocratiche e ritardi politici che appaiono inaccettabili sempre ma che si presentano ancora più odiosi quando in ‘ballo' ci sono davvero le persone e le famiglie più svantaggiate e sfortunate come è in questo caso''.
''Abbiamo avuto modo di apprezzare – aggiungono inoltre gli esponenti sindacali – le misure straordinarie annunciate dal Governo regionale a favore delle famiglie per fronteggiare la crisi ma queste per essere anche percepite dai cittadini devono essere davvero vere, concrete e operative da subito. Quello che sta succedendo con il Fondo per la non Autosufficienza non è un bel esempio e ci appare come la conferma di quanto sia ormai sempre più evidente la distanza fra i tempi della politica e quelli dei bisogni concreti delle persone specie di quelli più deboli. Ci aspettiamo quindi uno scatto di orgoglio dal Governo regionale prima e dal Consiglio regionale poi perché una cosa così importante quale quella che si è realizzata in Umbria con il Fondo per la non Autosufficienza non rischi di essere annullata dalla pigrizia e insensibilità della politica''.